La Polizia sta eseguendo una serie di perquisizioni a bordo di nave Vos Hestia, l’imbarcazione di Save the Children impegnata nelle operazioni di soccorso ai migranti nel Mediterraneo centrale, che attualmente si trova nel porto di Catania. La perquisizione, è stata eseguita dagli uomini del servizio centrale operativo, su disposizione della procura di Trapani nell’ambito di una inchiesta sul lavoro delle Ong nel Mar Mediterraneo. Si è scoperto anche che sulla nave, nei mesi scorsi, ha operato un agente infiltrato nella Ong.
A settembre era finito sul registro degli indagati anche il nome di Marco Amato, il comandante nella nave Vos Hestia. L’accusa nei suoi confronti è quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. A fare il nome del comandante sarebbe stato Pietro Gallo, l’uomo che lavorava per la ‘Imi security service’ – una società che si occupava della sicurezza a bordo della nave di Save the Children – che con le sue dichiarazioni ha fatto partire l’inchiesta.
“L’operazione di oggi da parte delle Autorità competenti a bordo della nave Vos Hestia di Save the Children presso il porto di Catania è relativa ad una ricerca di materiali per reati che, allo stato attuale, non riguardano Save the Children – si legge in una nota dell’Ong –. Infatti, come si evince dallo stesso decreto di perquisizione, la documentazione oggetto di ricerca è relativa a presunte condotte illecite commesse da terze persone. Ribadiamo con forza che Save the Children ha sempre agito nel rispetto della legge durante la propria missione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo e confermiamo, pertanto, ancora una volta, che l’Organizzazione non è indagata”. “Oltre a ribadire la nostra totale estraneità alle indagini, Save the Children annuncia la sospensione della propria attività di ricerca e salvataggio in mare, come già pianificato, e del resto attuato anche lo scorso anno. La decisione arriva dopo aver valutato attentamente la riduzione del flusso di migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo centrale per raggiungere l’Europa e le mutate condizioni di sicurezza ed efficacia delle operazioni di ricerca e soccorso in mare nell’area” ha dichiarato Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia. “Per troppo tempo abbiamo supplito all’inesistenza o inadeguatezza di politiche europee di ricerca e soccorso, nonché di accoglienza dei migranti, cercando di portare un contributo concreto e volto al salvataggio delle vite di bambini e adulti”
“Tutte le operazioni sono state condotte in strettissimo coordinamento con la guardia costiera italiana e nella massima collaborazione con le autorità. La nostra missione è sempre stata guidata unicamente dall’imperativo umanitario di salvare vite – precisa la nota diffusa dall’Ong –. “Confidiamo che la magistratura, nella quale l’Organizzazione ha piena fiducia, faccia immediata chiarezza sull’intera vicenda”
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