Finita la reazione emotiva ai gravi atti, alle gravi parole e alle squallide provocazioni lanciate da Salvini su temi a lui cari per il grande impatto demagogico e soprattutto a costo ZERO (perché è tutto intrattenimento a costo ZERO) e che rendono solo a lui elettoralmente, possiamo iniziare a fare un discorso serio per contrastare l’avanzata a grandi falcate dello sciacallo verde?
Obbligatoriamente, se si vuole evitare la sua scalata verso il prossimo governo come presidente del consiglio (unico suo vero obiettivo a breve visto come sta fagocitando i 5 stelle comportandosi da assoluto protagonista del governo anche su temi che esulano il suo compito).
Cerchiamo di riassumere tutto con qualche fotografia della situazione.
La BCE ha annunciato che dimezzerà l’acquisto di titoli di stato da ottobre e poi il cosiddetto QE finirà a dicembre. Ciò significa che lo strumento su cui si è basata la sopravvivenza dei conti italiani (e non solo) finirà. In questo contesto, annunciato da mesi, ben prima delle elezioni, il governo attuale ha fatto una campagna elettorale con promesse mirabolanti senza nessuna copertura finanziaria e naturalmente senza chiedere agli italiani né sacrifici, né rivoluzioni e nemmeno di alzarsi dal divano.
Oggi il ministro Tria ha annunciato una linea di governo sul Documento Economico e Finanziario che pare uscita dal governo Monti. A differenza degli annunci dei due vicepresidenti del consiglio che continuano la campagna elettorale.
Nel frattempo sono in corso importanti trattative sui maggiori poli siderurgici italiani (Ilva a Taranto e Jindal a Piombino) in cui ci sarà da trovare soluzioni che garantiscano migliaia di posti di lavoro e una svolta ambientale.
E mentre il tessuto industriale viene smantellato e i posti di lavoro in quei settori vengono mangiati anche dalla tecnologia, eserciti di giovani si stanno spostando verso la gig economy alle dipendenze di una app e senza nessun diritto. E anche in quel settore si sta registrando una marcia indietro del governo anche se ci sono grossi margini di conquista.
Infine la questione dello sfruttamento e dei salari da fame che la situazione dei braccianti rappresenta in pieno.
Perché in questo quadro politico le opposizioni invece di preparare una campagna per marciare politicamente sui fallimenti o le mancate promesse di questo governo perdono le giornate a rincorrere Salvini che detta l’agenda con i suoi schifosi temi a costo ZERO?
Lui vuole parlare di ROM per nascondere i contenuti del DEF. Chi casca in questa rete è un pollo.
Oggi se uno vuole parlare di qualsiasi tema, anche di ROM, sicurezza, immigrazione o cosa gli pare, deve riacquistare credibilità su economia, lavoro e aggressione delle povertà altrimenti su tutto il resto non verrà mai ascoltato. E se invece rincorre Salvini su quei temi sarà sempre lui a uscire da vincitore: perché dietro ha dei professionisti della comunicazione e perché l’Italia è un paese a cui, a parità di credibilità e di potenza di narrazione, piacciono le soluzioni di destra e piacciono i capri espiatori. Basta vedere che negli ultimi 20 anni gli abitanti di questo paese hanno scelto di non lottare uniti contro niente ma hanno scelto di lamentarsi.
Oggi chi non sa parlare di soluzioni per la siderurgia, chi non sa parlare di salario orario minimo (per braccianti e precari tecnologici ad esempio), chi non sa parlare di trattati e alleanze europee, chi non sa parlare di soluzioni per le povertà crescenti e sopratutto chi non sa farsi capire, ogni volta che parla di quello che gli impone Salvini fa solo un favore politico ed elettorale allo sciacallo verde. Che invece andrebbe aggredito su tutto il resto, specialmente quando sugli annunci dovrà metterci i soldi.
Redazione 21 giugno 2018
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento