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19/07/2019

Camilleri, De Crescenzo e il flusso social post mortem

Sì, ho capito. Erano due uomini brillanti, simpatici e colti. Sebbene con una cultura declinata secondo canoni molto diversi. Ma, con tutto il rispetto, permettetemi di prendere le distanze da questo costante, uniforme, inquietante flusso di pensiero social. Da questo pericoloso conformismo post mortem!

Uno, Camilleri, era il tipico intellettuale “liberal-progressista”, organico ad una sinistra legalista, statolatra, riformista e borghese. Il suo Montalbano, d’altronde, è uno sbirro che ricorda molto da vicino gli eroi in divisa (di quelli che non si incontrano nelle strade e nei commissariati), tanto cari a quel Pci che fu il partito garante e gendarme dell’ordine sociale. Poi, se proprio devo leggere di sbirri per puro piacere letterario, leggo Conan Doyle, Simenon, Chandler.

Il secondo, De Crescenzo, per quanto amabile e divertente, era un sincero reazionario: nostalgico, antimoderno, populista. Tipico esponente di una cultura da supermarket, ridusse la filosofia ad un banale raccontino per turisti del pensiero in vacanza, senza alcuna profondità logica, naturale, scientifica, economica. Cantore di una Napoli francamente intollerabile, per quanto narrata con affetto e indulgenza.

Quell’indulgenza paternalistica che è, però, l’altra faccia della medaglia della paternalistica severità bacchettona. Alla Saviano, per capirci.

Insomma, un comodo cliché, apparecchiato per le classi dominanti e per un popolo che ami crogiolarsi nella sua “idiota” incoscienza. Il suo “Così parlò Bellavista” è paragonabile alla concezione scarpettiana, nel teatro, di una Napoli immutabile, nella sua oleografia umana. Ci lascia guardare allo specchio e sorridere, con leggerezza, delle nostre piccolezze.

Ma non scuote. Mai propone, seppur alla lontana, un’analisi sociale, storica, antropologica. Il trionfo della superficialità. Per non parlare delle dichiarazioni sul fascismo, espresse da De Crescenzo, quale dittatura soft. Tutto sommato, poi, “non così male”.

Per cui, aggiate pacienza se non mi dispero. Né per l’uno, né per l’altro. Prodotti, seppur dissimili, di un’epoca dominata dalla massificazione culturale. Dallo Spettacolo. Dai Media. Dallo scaffale dei Megastore. Dall’omologante Morte Social!

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