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27/07/2019

L’omicidio di un carabiniere, lo sporco lavoro della “Bestia”

E mo’, come la mettiamo? Sembrava l’omicidio perfetto per cancellare tutte le magagne del governo e ridurre i problemi del paese a una questione di “sicurezza”, da risolvere magari con un terzo “decreto” che autorizzi le fucilazioni immediate in base al colore della pelle...

Cosa c’era di meglio per rilanciare tutta la retorica da cretini che è la vera cifra di un governo cerebroleso?

Il format perfetto della propaganda fascioleghista: due scippatori nordafricani ammazzano un carabiniere a coltellate.

Un delitto di merda, per 100 euro di “riscatto” contrattato per telefono con una signora scippata della borsetta.

E invece – non c’è più religione, signora mia... – i due fermati sono due cittadini statunitensi. Bianchi di pelle, per di più, inizialmente indicati come facoltosi studenti della John Cabot University (il Rettore ha poi smentito la circostanza), che alloggiavano in un albergo a pochi metri dal teatro del delitto...

Si potrebbe quasi impostare una narrazione in base a un format uguale e contrario (“giovani americani ricchi e annoiati si divertono a fare gli assassini in una colonia dell’imperialismo“), ma sarebbe da idioti.

Per somma disgrazia, “due nordafricani”, nella vicenda, effettivamente ci sono: sono i testimoni del delitto che hanno fornito indicazioni decisive per individuare gli assassini. Due “cittadini modello”, insomma, che hanno permesso il rapido sviluppo delle indagini...

Una vera catastrofe comunicativa, per gli imbecilli de “la Bestia” al servizio del “capitano”, che avevano già telecomandato i tg Rai e Mediaset, e ovviamente mobilitato i social, sulla solita canzone del “pericolo islamico alle porte”, “non c’è più sicurezza da nessuna parte”, “’sta gente strana che staziona per le strade e ci mette spavento”, ecc.

Eppure, nella “comunicazione politica” al servizio del tizio che promette “lavori forzati” – pur ricoprendo un ruolo da ministro che dovrebbe sapere come nel codice penale non esista un simile istituto per nessun reato – si parla per ore di “nordafricani”, come se la nazionalità o l’origine etnica fossero una “spiegazione”...

Un ceto politico-comunicativo fatto da idioti, infami, bastardi dentro, mentecatti da quattro soldi ma strapagati con i nostri soldi, che ciancia di “bastardi” in base alla nazionalità (presunta) dei responsabili di fatti criminosi, e che non fa mai ammenda delle stronzate che diffonde.

Ma che – grazie al ruolo conferitogli dalla posizione di potere – determina l’agenda politica, le titolazioni dei media, il dissennato “senso comune” di una popolazione in balia di quattro mentitori di professione.

Questa gente, prima la mandiamo a zappare la terra, meglio sarà per tutti. Soprattutto per quelli che credono alle loro stronzate...

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