Dice che le accise sulla benzina servono a finanziare la flat tax.
Però della flat tax ne beneficeranno solo alcune categorie del ceto medio, dunque la morale della favola che racconta Urso è semplice: con l’aumento della benzina stiamo pagando tutti un privilegio per pochi, i quali verseranno meno tasse, sottraendoci ulteriori risorse che servirebbero a erogare i servizi pubblici.
Ce la fanno pagare due volte.
Se poi consideriamo che l’aumento dei carburanti e direttamente proporzionale all’aumento dei prezzi all’ingrosso prima e al dettaglio poi, ecco che paghiamo tre volte cara questa politica scellerata, tanto per rientrare nel perverso circuito del “non c’è due senza tre”.
Insomma, Urso confessa che stiamo pagando di più la benzina non per via dell’aumento della bolletta energetica nazionale, né per l’ingordigia della compagnie petrolifere, ma per favorire un governo servile a piccole e grandi corporazioni, le loro lobby e relative camarille.
E così si indeboliscono i più deboli, s’impoveriscono i più poveri, si alimentano ingiustizie sociali, disuguaglianze e frustrazioni, che è il risultato dell’onda d’urto di queste politiche del governo.
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