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30/08/2023

Vertice europeo su Ucraina e Niger. La Ue fa i conti con i propri scheletri nell’armadio

I ministri della Difesa e degli Esteri dell’Unione europea si riuniscono oggi e domani a Toledo. I temi in discussione sono ovviamente la guerra in Ucraina e la situazione in Niger dopo il rovesciamento del presidente filoccidentale.

I ministri della Difesa dell’Ue discuteranno in particolare della situazione in Ucraina insieme al ministro della Difesa ucraino Reznikov, mentre i ministri degli Esteri faranno lo stesso domani con il loro omologo Kuleba.

Nell’ultima riunione del Consiglio a luglio, i ministri degli affari esteri dell’Ue avevano iniziato la discussione sul tipo di impegni di sicurezza a lungo termine che l’Unione Europea dovrà assumere per l’Ucraina.

Secondo il rappresentante per la Politica estera europea, il guerrafondaio Josep Borrell, occorre aumentare la dotazione del “Fondo europeo di sostegno alla pace”, attraverso il quale gli Stati europei finanziano l’invio di armi a Kiev, per un totale di 20 miliardi, ossia cinque miliardi l’anno per i prossimi quattro anni. In pratica un impegno economico e militare consistente e duraturo che impegna mani e piedi la Ue in un conflitto con la Russia.

L’altro “rogna” di cui discuteranno insieme sia i ministri della Difesa che quelli degli Esteri sarà la situazione in Niger dopo il colpo di stato del 26 luglio che ha destituito il presidente Mohamed Bazoum, notoriamente legato alla Francia. L’Ue ha ribadito il suo sostegno a Bazoum ed ha espresso il suo pieno sostegno alle misure e alle sanzioni adottate dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale contro i militari che hanno preso il potere in Niger.

In Niger sono ancora presenti centinaia di militari dei contingenti francesi, tedeschi, italiani e di altri stati europei.

Lo smacco subìto in Africa dalla Francia, ex potenza egemone, ha ripercussioni su tutta l’Unione Europea che, nella competizione globale in corso, aveva puntato molto sulle risorse strategiche presenti nei paesi africani e oggi si ritrova invece travolta da una ondata di profonda ostilità che ha visto rovesciare i governi fantoccio filoccidentali non solo in Niger ma anche in Mali e Burkina Faso.

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