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19/08/2023

Se questo è un governo

Una pessima estate per Meloni che, all’accusa di non aver fatto ancora arrivare i fondi per l’alluvione in Romagna, risponde che quelli hanno troppa fretta; che ha tentato di strumentalizzare la scarcerazione di Zaki, invitandolo su di un volo di Stato; che si vanta di una ripresa economica che oggi è stata smentita clamorosamente dal -3% nel secondo semestre, senza contare il flop sul Pnrr.

Il tutto mentre i suoi ministri danno spettacolo.

Con cinquanta suicidi nella carceri all’attivo da quando è ministro della Giustizia, il ministro Nordio se ne esce citando due imputati del processo di Norimberga.

Con quel popò di procedimenti civili a suo carico per reati connessi alla sua attività imprenditoriale, la ministra Santanchè se ne esce con la supercazzola secondo cui “da sempre siamo impegnati per garantire a tutti una vacanza“.

Con un’espressione da disturbi gastrointestinali, il ministro Tajani dice mai più tasse sugli extra-profitti, come se non fosse stato presente alla riunione del Consiglio dei Ministri che l’ha varata.

Con una sfacciataggine senza uguali, il ministro Lollobrigida dice che gli aumenti pazzeschi negli stabilimenti balneari sono giustificati dalla qualità dei servizi offerti, come se i NAS non avessero appena scoperto che il 30% degli stabilimenti ispezionati sono fuorilegge.

Con l’incoscienza del propagandista di partito, il ministro Urso dice che gli aumenti stratosferici della benzina vanno bene perché “sono più bassi tra i paesi europei“.

Come se niente fosse, il ministro Salvini toglie 2,5 miliardi per i trasporti nel centro-sud e li destina a progetti del nord Italia.

E poi l’ennesima figuraccia: Musk ha svelato che quello del duello con Zuckerberg era una boutade, alla quale solo quel gran dritto del ministro Sangiuliano ha abboccato.

Insomma, quello di Meloni non è un governo, sembrerebbe una barzelletta sui matti di quando c’erano i manicomi. Ma purtroppo non fa neanche ridere.

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