di Francesco Dall'Aglio
Nel giorno in cui si lanciano un po' troppe notizie non confermate (Robotyne in mano ucraina, Sinkovka in mano russa) tiene naturalmente banco la questione degli F-16, che Danimarca e Olanda hanno finalmente deciso di consegnare all'Ucraina - nella foto, Zelensky seduto nella cabina di pilotaggio di uno degli F-16 olandesi, per la precisione un F-16B dei primi anni '80, modernizzato a F-16BM Block 20 MLU tra 1991 e 1997, che verosimilmente è uno di quelli che l'Ucraina riceverà.
Con calma, però. In primo luogo la consegna è subordinata al completamento del programma di addestramento per i piloti, che teoricamente è stimato in 4-6 mesi, un lasso di tempo ridicolmente basso anche se i piloti fossero già formati: ma non lo sono, perché ovviamente quelli formati e con esperienza sono in Ucraina a combattere con quello che hanno. Stando a quanto dice James Hecker, che in fondo è soltanto il comandante delle forze aeree degli Stati Uniti in Europa, per imparare le basi ci vorrà almeno un anno, per coordinare le azioni di un paio di squadroni di F-16 quattro o cinque (qui la sua intervista ad Air & Space Forces Magazine). Né l'addestramento, stando a quanto ha dichiarato il Ministro degli esteri danese, è l'unica condizione per la consegna. Ce ne sono infatti altre, che "includono, ma non sono limitate a, personale ucraino per gli F-16 selezionato, testato e addestrato con successo, e le necessarie autorizzazioni, infrastrutture e logistica.
E infatti il calendario delle spedizioni danesi non sembra essere improntato all'idea di massima urgenza: verranno inviati 19 F-16, sei prima della fine di quest'anno, 8 entro la fine del 2024, 5 nel 2025. Gli olandesi ne manderanno qualcuno di più, ma non hanno specificato quando. A questo proposito c'è stato un piccolo infortunio nella comunicazione tra Zelensky e Mark Rutte, il Primo Ministro olandese. Zelensky ha twittato che l'Olanda ne manderà 42, ma 42 sono tutti gli F-16 che hanno. Per di più, di questi 42 solo 24 sono operativi, gli altri sono tenuti in magazzino per cannibalizzare la parti di ricambio, per cui al massimo ne riceveranno 24, più appunto i 19 della Danimarca e quelli che eventualmente si aggiungeranno in seguito, sempre con questa tempistica di consegna molto rilassata.
Sulle ali (ehm...) dell'entusiasmo, ieri si era anche diffusa la voce che la Svezia avrebbe spedito anche un certo numero dei suoi Saab JAS 39 Gripen, molto più moderni degli F-16 e molto più adatti alle necessità ucraine, ma il Capo del Governo Ulf Kristersson ha chiarito che non ne hanno intenzione. Intanto, Brian Howard si chiede, dalle colonne di CNBC, se davvero "armi costose di fabbricazione americana potranno invertire la rotta nella guerra dell'Ucraina contro la Russia", e si risponde, ovviamente, di no.
Il "bagno di realtà" continua a mietere vittime.
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