Nonostante i ripetuti appelli internazionali per un cessate il fuoco o almeno per una tregua umanitaria, le forze israeliane hanno effettuato intensi bombardamenti in diverse aree della Striscia di Gaza assediata.
Nelle ultime 24 ore, aerei da guerra israeliani hanno preso di mira aree densamente popolate nei campi profughi di Shati e Al-Maghazi, così come a Khan Yunis, Al-Zaytoun e Al-Sabra.
Centinaia di palestinesi, alcuni dei quali con le mani alzate, sono fuggiti da ieri verso la parte meridionale della striscia di Gaza sventolando bandiere bianche lungo la strada Salah al Din.
Fonti nel nord di Gaza City hanno riferito di pesanti scontri nella notte di martedì nelle aree esterne della città. Il campo profughi di Shati, un quartiere edificato sulla costa settentrionale di Gaza City, è stato pesantemente bombardato dall’aria e dal mare negli ultimi due giorni, secondo quanto riferiscono i residenti.
“Per la prima volta da decenni, l’IDF sta combattendo nel cuore di Gaza City, nel cuore del terrore. È una guerra complessa e difficile, e purtroppo ha anche avuto un prezzo elevato”. Lo ha detto il capo del Comando Sud di Israele, il maggior generale Yaron Finkelman, riferendosi ai 30 militari israeliani già caduti nei combattimenti a Gaza.
Vicino all’ospedale Al-Quds, nel quartiere di Shejaiya, nella parte orientale della città, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver trovato alcuni uomini armati di Hamas asserragliati all’interno di un edificio e un attacco aereo è stato diretto verso il sito.
I rapporti di lunedì sera indicavano anche che i combattimenti si stavano avvicinando all’ospedale di Shifa, il più grande centro medico della Striscia.
Israele continua a rifiutare il cessate il fuoco, nonostante gli USA
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato in un comunicato che ci sono “molti giorni di combattimento davanti a noi. Questa guerra è diversa da quelle precedenti. Ci vorrà tempo”.
Il premier israeliano Netanyahu ha escluso un cessate il fuoco, perché a suo avviso sarebbe “una vittoria per Hamas” e non sarebbe duraturo perché “l’unica cosa che funziona con questi criminali è la pressione militare”. Infine, Netanyahu ha ribadito che “non ci sarà un cessate il fuoco generale a Gaza senza la liberazione dei nostri ostaggi”.
In un’intervista all’emittente Abc News, Netanyahu ha anticipato che Israele si occuperà della sicurezza nella striscia di Gaza “per un periodo indefinito” di tempo una volta conclusa la guerra contro Hamas.
Ma per ambienti statunitense la rioccupazione israeliana della striscia di Gaza “non è una buona idea”, ha dichiarato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ai microfoni dell’emittente CNN.
Biden “ritiene ancora che la rioccupazione di Gaza non sia una cosa buona, non per Israele”, ha detto Kirby commentando le parole del primo ministro israeliano.
Esecuzioni sommarie in Cisgiordania
Le forze speciali israeliane hanno preso d’assalto la città di Tulkarem a bordo di un veicolo privato con targa palestinese e hanno aperto il fuoco contro un veicolo palestinese, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA.
I quattro giovani palestinesi a bordo dell’auto sono stati uccisi e un ragazzo di 14 anni, che stava attraversando la strada al momento della sparatoria, è rimasto ferito.
I palestinesi uccisi sono stati identificati come Jihad Maharaj Ibrahim Shehadeh, 22 anni, Izz al-Din Raed Hussein Awad, 25 anni, Qasim Muhammad Rajab, 20 anni, e Moamen Saed Mahmoud Balawi, 20 anni.
Con l’uccisione dei quattro giovani, il bilancio delle vittime palestinesi in Cisgiordania è salito a 163.
Libano. Raffica di razzi verso il territorio israeliano
Una raffica di 20 razzi è stata lanciata dal Libano verso Israele martedì pomeriggio, facendo scattare le sirene in Galilea e sulle alture del Golan.
Non sono stati segnalati feriti o danni. La forze armate israeliane hanno dichiarato che le loro truppe stanno rispondendo con l’artiglieria alle fonti di lancio dei razzi.
Lunedì la resistenza libanese aveva bombardato le città israeliane con razzi, intensificando gli attacchi al confine. L’esercito israeliano ha confermato che lunedì pomeriggio, nell’arco di un’ora, circa 30 razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele.
Le truppe di Tel Aviv hanno risposto con bombardamenti di artiglieria contro le fonti di fuoco, prima di annunciare successivamente attacchi aerei contro siti appartenenti a Hezbollah.
Iraq e Siria. Continuano gli attacchi contro le basi militari USA
Proseguono intanto gli attacchi della resistenza islamica contro le basi militari degli Stati Uniti in Iraq e in Siria. La Resistenza islamica in Iraq, un’alleanza di gruppi armati, ha rivendicato martedì sera l’ennesimo attacco con un drone contro una base statunitense chiamata “Green Village”, a Conoco, nel governatorato orientale di Deir ez-Zor, nella Siria orientale. Lo ha reso noto lo stesso gruppo in un comunicato diffuso via Telegram.
Si tratta del terzo attacco avvenuto nella sola giornata di martedì dopo le due azioni rivendicate dal gruppo contro le basi della Coalizione internazionale a guida statunitense ad Harir e nell’aeroporto di Erbil, entrambe della Regione autonoma del Kurdistan iracheno, nell’Iraq settentrionale.
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