La Federazione Calcistica Palestinese (PFA) ha presentato al 74esimo congresso della FIFA, svoltosi a Bangkok, la richiesta di sospensione immediata di Israele. Il presidente Jibril Rajoub ha chiesto di agire in virtù della violazione continua delle norme FIFA da parte di Tel Aviv. Ma ancora non è giunta una risposta. La decisione infatti andrà preso entro il prossimo 20 luglio.
In marzo la PFA aveva inviato una proposta affinché si discutesse la violazione dei diritti umani perpetrata da Israele al congresso programmato per il 17 maggio. La richiesta era supportata anche dal comportamento avuto in precedenza verso la Russia.
In una lettera inviata sempre lo scorso marzo da una sessantina di associazioni umanitarie alla FIFA, si accusava la federazione internazionale di “parzialità politica e ipocrisia“. Si sottolineava come fosse sorprendente “che mentre la UEFA e la FIFA hanno sospeso la Russia da tutte le competizioni del 2022, continuino a chiudere un occhio su Israele“.
Rajoub ha ricordato come le associazioni calcistiche israeliane violino continuamente i regolamenti imposti a tutte le altre, facendo persino giocare le squadre degli insediamenti illegali. L’esercito usa gli stadi come campi di detenzione, mostrando poi le immagini dei prigionieri persino sulle televisioni.
Già prima del 7 ottobre i calciatori palestinesi sono finiti sotto detenzione per motivi inconsistenti o, peggio ancora, feriti e uccisi. La nazionale palestinese ha subito più volte restrizioni al movimento, persino tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania.
Dal 7 ottobre la situazione è peggiorata, con oltre mille atleti uccisi, tra cui 193 calciatori. Nonostante questi numeri, il presidente della federazione calcistica israeliana, Moshe Zuares ha ribattuto dicendo che “siamo di fronte a un tentativo sfacciato e ostile […] che non ha nulla a che vedere con lo spirito degli sport“.
Gianni Infantino, alla guida della FIFA, ha stabilito che “a causa dell’urgenza della situazione, perché tutti sappiamo e tutti capiamo quanto sia urgente, verrà convocato un consiglio straordinario della FIFA che si terrà prima del 20 luglio di quest’anno, per analizzare i risultati della valutazione legale e prendere le decisioni più opportune“.
Ricordiamo che sul sito della federazione internazionale possiamo leggere che essa vuole “abbracciare la propria responsabilità di rispettare i diritti umani in tutte le sue operazioni e relazioni“. Speriamo quindi che la decisione che prenda vada nella direzione della sanzione a Tel Aviv, come fece del resto nel 1965 per il Sudafrica dell’apartheid.
Rajoub si è rivolto a Infantino con queste parole, che ci spingono ad attendere la decisione del consiglio FIFA: “vi chiedo di stare dalla parte giusta della storia e di votare ora. La sofferenza di milioni di persone, tra cui migliaia di calciatori, lo merita, e se non ora, quando? Signor Presidente, la palla è nel suo campo“.
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