C'è un Babbo Natale che pensa a noi tutto l'anno. E' il contribuente
italiano, quello relegato dai furbi nella categoria dei fessi. Senza il
contribuente non esisterebbe neppure l'evasore. Senza i suoi soldi non
ci sarebbe nulla: servizi, strade, sanità, scuola. Lo stesso Stato
svanirebbe in un attimo. Tutto si regge sulle sue spalle. Il
contribuente italiano è un santo moderno. Un martire della Fede che
sopporta qualunque carico. Più paga più è controllato.
Per una dichiarazione di 19.000 euro può ricevere una cartella
esattoriale di 16 euro per un errore nella compilazione della terza riga
del quarto foglio. I suoi bambini vanno nella stessa scuola, allo
stesso parco giochi, dallo stesso pediatra dell'evasore. In pratica
mantiene anche i figli degli altri. Lui questo lo sa, ma per dovere o
per forza, continua a pagare le tasse. I servizi che riceve sono sempre
più scarsi. Per una radiografia o un intervento urgente deve pagare due
volte, pubblico e privato, se vuole sopravvivere. I suoi soldi sono
usati dagli amministratori pubblici e dai parlamentari, che lui
mantiene, come un inesauribile pozzo di San Patrizio. Più paga, più lo
indebitano e, sul debito pubblico, comunale o statale, deve pagare nuove
tasse. Può succedere che le tasse superino i suoi guadagni, che lo
Stato non onori i debiti nei suoi confronti, che gli arrivi a casa una
cartella pazza che lo avvicina alla follia, che gli evasori totali siano
ppremiati dai partiti con lo Scudo Fiscale. Vive senza
fiatare il rovesciamento continuo dei ruoli. E' l'equivalente di un
cliente di un ristorante che paga il conto degli altri e serve a tavola.
E' lui l'ultima risorsa dello Stato, della coesione sociale. Se un
giorno, dopo anni di 740, si fermasse come Forrest Gump perchè è "un po' stanchino"
e dichiarasse lo sciopero fiscale, in Italia scoppierebbe la guerra
civile. Il contribuente mantiene, da solo, tutta la classe politica, dal
consigliere provinciale di Catania, al deputato brianzolo della Lega.
E' uno sforzo titanico vedere i propri dipendenti con il vitalizio
assicurato, uno stipendio da paura, seduti su una poltrona televisiva a
ridere e scherzare mentre lui non riesce ad arrivare a fine mese. Come
farà? Nessuno credo sia in grado di dirlo, neppure Tafazzi. E' un
fenomeno che sfida le leggi di natura e di conservazione. Se l'Italia
esiste ancora dopo 150 anni lo dobbiamo a lui, che ha pagato in silenzio
dazi, imposte, tasse di ogni tipo dai tempi di Cavour. E' un Babbo Natale che porta doni ogni giorno attraverso il suo lavoro.
Buon Natale a tutti gli italiani onesti! Beppe Grillo.
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