I segnali deboli sono indizi di futuro. Chi li vede può
sapere prima cosa lo aspetta. All'inizio sono fruscii, brezze leggere
che volgono improvvisamente, ma solo per gli sprovveduti, in uragano.
Finora chi li ha ignorati poteva giustificarsi con il basso livello del
segnale, ma questo vale per il passato, quando per politici, giornalisti
e banchieri indebitarsi era bello, spostare la produzione all'estero un
segno di progresso, Berlusconi era un presidente del Consiglio e il
pdmenoelle un partito di opposizione. Ora i segnali deboli sono
diventati forti, assordanti. I timpani vibrano. Dai 30 decibel di un
sussurro si è passati ai 180 di un razzo al decollo.
Non ci sono più giustificazioni. Se la casa trema, i mobili si muovono
come palline in un flipper e il lampadario ti cade in testa non puoi
continuare a dormire come se nulla fosse.
L'incendio del campo rom di Torino,
città del profondo Nord, da parte di gente normale, con la quale ti
ritrovi al bar o sull'autobus ogni mattina, è attribuito alla deflorazione
di una fanciulla invece che alla rabbia repressa, a una convivenza
forzata, a un incubo sociale nel quale stiamo precipitando. Una folla di
torinesi con le torce in mano che bruciano roulotte e baracche del "diverso" è un fatto che richiama il Medio Evo. Non illudiamoci che rimanga isolato. Altro segnale, la bomba a Equitalia
che è stata accolta dalla Rete, e non solo, con un entusiasmo
incredibile, con boatos e migliaia di commenti di approvazione. L'unica
risposta delle Istituzioni è stata la solidarietà (per carità, dovuta)
alla vittima. L'italiano vuole la chiusura di Equitalia
con le buone e, purtroppo, anche con le cattive. Lo sceriffo di
Nottingham aveva una reputazione pubblica migliore di Attilio Befera, il
presidente di Equitalia. Perchè non si interviene sulle cause del
malcontento e sulla reale utilità del mantenere in vita Equitalia e
l'applicazione di meccanismi sanzionatori fuori da ogni ragionevolezza?
Si poteva prevedere la bomba? Certo che si poteva prevedere! Gli assalti
a uffici di Equitalia e il sequestro di suoi funzionari non fanno più
neppure notizia. Altro segnale, i parlamentari che, in piena crisi, fanno resistenza a una riduzione parziale dei loro emolumenti e alla cancellazione del vitalizio. E' un segnale forte, del tipo "Io sono io e voi non siete un cazzo".
Saranno forse applauditi se riconosciuti per strada da disoccupati e
pensionati alla fame? E in caso contrario Napolitano lancerà un monito
di solidarietà?
L'Italia è allo stremo e i segnali del suo corpo
esausto sono ignorati e sbeffeggiati. Prima vennero a prendere gli
zingari, poi gli esattori e dopo a chi toccherà?
Fonte.
Nessun commento:
Posta un commento