Non ha certo gli stratosferici costi dei cacciabombardieri F-35 "Joint Strike Fighter", ma il nuovo aereo d'addestramento avanzato M-346 "Master"
dell'Aeronautica militare italiana sta causando l'ennesima emorragia di
risorse finanziarie statali a favore del complesso militare industriale
di Finmeccanica & soci. Progettato appositamente
per la formazione dei piloti dei velivoli da guerra come i "Tornado",
gli "Eurofighter Typhoon" e i famigerati F-35, l'M-346 "Master" è
realizzato da un consorzio di costruttori internazionali guidato da
Alenia-Aermacchi.
Fu il governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi
ad annunciare nel giugno 2007 l'intenzione di acquisire 14 esemplari
dell'addestratore di quarta generazione, completi del relativo supporto
logistico. Fu preventivato un costo complessivo di 400 milioni di euro
e, l'anno successivo, il Ministero dello Sviluppo economico (esecutivo
Berlusconi) inserì il programma dell'M-346 nel bilancio dello Stato. Nel
giugno 2009, in occasione del salone internazionale dei mercanti d'armi
di Le Bourget (Parigi), fu annunciato ufficialmente l'acquisto da parte
dell'Aeronautica di sei aerei con un'opzione per ulteriori nove. Valore
della commessa, 280 milioni di euro. Ai costi unitari odierni, per i rimanenti velivoli i contribuenti italiani potrebbero essere salassati per altri 420 milioni. Non poco per un programma la cui spesa è quasi raddoppiata in meno di cinque anni.
L'M-346 nasce dal prototipo dello YAK-AEM130, un addestratore progettato a metà anni '90 da Aermacchi
in collaborazione con l'azienda russa Yakovlev Design Bureau. Nel
dicembre 1999 i due gruppi industriali decidevano tuttavia di procedere
alla produzione in modo autonomo. Aermacchi si rivolgeva ai partner
nazionali e statunitensi per sviluppare componenti e sistemi di bordo:
la progettazione del Flight Control System veniva assegnata ad Alenia SIA e Selex Communications (Finmeccanica),
l'assemblaggio delle turboventole e dei comandi allo stabilimento Avio
di Brindisi, mentre la costruzione dei motori, con un contratto di 41,5 milioni di euro, alla transnazionale statunitense Honeywell.
Lungo 11,5 metri e dotato di una larghezza alare di 9,72, l'Alenia-Aermacchi M-346
può raggiungere la velocità massima di 1.083 Km/h; l'autonomia di volo è
di 1.889 km, 2.537 Km con due serbatoi esterni. Il raggio d'operazione è
di 185 Km per 20 minuti di addestramento di combattimento aereo con pod
e due missili AIM-9L "Sidewinder". il velivolo può essere armato pure
con un cannone da 30 mm ed è configurabile per attacchi al suolo con
bombe e missili aria-terra o antinave. Un addestratore, dunque, con
licenza di uccidere.
Il primo M-346 è stato consegnato un paio di settimane fa alla Direzione
Generale degli Armamenti Aeronautici e presto sarà inviato al Reparto
Sperimentale Volo dell'Aeronautica militare di Pratica di Mare (Roma)
per le prove operative. La consegna degli altri cinque velivoli è
prevista nel corso del 2012. Ammesso che non si ripeta quanto avvenuto
lo scorso 19 dicembre negli Emirati Arabi Uniti - cinque giorni dopo
l'annuncio ufficiale del trasferimento all'AMI del primo addestratore - quando
l'M-346 con matricola militare X615, inviato alla fiera dei mercanti di
morte di Dubai precipitava in mare durante il rientro verso l'Italia.
L'incidente ha causato solo una frattura ad una gamba di un pilota e
altre ferite più leggere al co-pilota, ma il velivolo è andato
completamente distrutto. Trentacinque milioni di euro andati in fumo.
Non è solo l'incidente di Dubai a turbare i sogni di manager e azionisti
dell'azienda aerea del gruppo Finmeccanica. Secondo la stima più
recente, alla fine del prossimo anno i costi di progettazione e
sviluppo dell'addestratore per le guerre aeree raggiungeranno i 915
milioni di euro. I piani industriali prevedevano di far
fruttare gli investimenti con la realizzazione e vendita di almeno 600
esemplari entro il 2020, ma sino ad oggi gli unici due contratti
sottoscritti da Alenia-Aermacchi sono quelli con l'Aeronautica militare
italiana e con le forze armate di Singapore. Al piccolo stato asiatico è
prevista la fornitura di dodici M-346, la cui
produzione è in fase avanzata nello stabilimento di Venegono Superiore
(Varese). In realtà si tratta di una commessa di cui meno della metà del
valore andrà all'azienda italiana. Per gli M-346 di Singapore è stato
costituito un consorzio formato da ST Aerospace Singapore Technologies
Aerospace (società aerospaziale controllata della transnazionale ST
Engineering), dalla statunitense Boeing e da Alenia-Aermacchi.
L'ammontare del contratto indicato da ST Aerospace è di 543 milioni di dollari e comprende anche la consegna di parti di ricambio e del sistema addestrativo a terra.
In previsione della consegna a Singapore dei caccia-addestratori, il 18 e
19 ottobre 2011 si è svolto a Roma l'Expert Meeting tra l'Aeronautica
militare e la Republic Singapore Air Force (RSAF). "I colloqui
hanno consentito di creare i presupposti per una rafforzata cooperazione
tra le rispettive Forze Aeree nel campo del programma M-346A e
dell'addestramento al volo", recita il comunicato dello Stato maggiore dell'AMI.
"L'aeronautica ha accolto la richiesta singaporiana di partecipare con
proprio personale, in qualità di osservatore, alle attività Initial
Operational Test and Evaluation sul velivolo M-346A, che saranno svolte
nei prossimi mesi a Pratica di Mare presso il Centro Sperimentale di
Volo. Nell'ambito delle attività d'addestramento, sono state avviate
e concordate le azioni per l'invio presso il 61° Stormo di Lecce di
allievi piloti singaporiani per la relativa frequenza ai corsi da
svolgersi entro la fine del prossimo anno". Una conferma
ufficiale dei piani di trasformazione dell'aeroporto pugliese in centro
di formazione d'eccellenza per la guerra aerea dei piloti NATO ed
extra-NATO.
Appare invece su un binario morto il ventilato trasferimento di 48 M-346 "Master" al governo degli Emirati Arabi Uniti.
I negoziati, annunciati in pompa magna dall'ex dominus di Finmeccanica,
Pier Francesco Guarguaglini, durante la fiera internazionale delle armi
di Dubai nel 2009, sono stati congelati dagli emiri amareggiati dal
veto statunitense e israeliano ad un accordo per la produzione in joint
venture Italia-EAU di velivoli senza pilota UAV armati. Non maggiore
fortuna in Grecia e in Cile, dove tra il 2005 e il 2008 sono
stati firmati da Alenia-Aermacchi due memorandum d'intesa con le
industrie nazionali per la co-produzione degli addestratori avanzati.
La grave crisi economica e finanziaria ha infatti convinto l'Hellenic
Aerospace Industry e la cilena ENAER a soprassedere sui programmi per
l'M-346.
Qualche lieve speranza giunge dal bellicoso governo d'Israele,
intenzionato a congelare un contratto da un miliardo di dollari per
l'acquisto di aerei d'addestramento coreani per firmare invece un
accordo preliminare con Alenia-Aermacchi per una ventina di M-346. Negli
Stati Uniti, un prototipo derivato dal velivolo "italiano" è uno dei
candidati al programma di costruzione di un nuovo addestratore per i
piloti dei cacciabombardieri dell'US Air Force. Anche in questo caso,
però, all'azienda e ai lavoratori di Finmeccanica andrebbero solo le
briciole del multimilionario affaire.
Fonte.
Che gioia assistere al becero sperpero di preziose risorse pubbliche ed industriali (a vantaggio dei soliti ovviamente) per l'ennesimo prodotto che non serve a un cazzo, soprattutto in guerra, vedasi Iraq e Afghanista, dove la schiacciante supremazia aerea, non ha salvato la pelle ai circa 5000 (!!!) soldati americani morti in combattimento.
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