Giornali e Tg non ne parlano, ma per gli ambienti finanziari globali è
la notizia-bomba di queste festività natalizie: la seconda e la terza
economia mondiale, Cina e Giappone, hanno siglato un accordo che prevede
l’abbandono del dollaro americano come valuta utilizzata negli scambi
commerciali tra le due nazioni asiatiche, consentendo quindi un
interscambio direttamente in yen e yuan.
Finora, circa il 60 per cento degli scambi commerciali tra Cina e
Giappone vengono regolati in dollari. L’intesa, siglata lunedì a Pechino
al termine dell’incontro tra il premier cinese Wen Jiabao e il primo
ministro giapponese Yoshihiko Noda, è un chiaro segnale di sfiducia
delle due potenze economiche asiatiche nei confronti della travagliata
area euro-dollaro.
Questa mossa viene interpretata dagli economisti come il primo passo
concreto del governo di Pechino per far diventare la moneta cinese, lo
yuan (o renminbi), una valuta di riserva globale sostitutiva al dollaro.
Cosa attualmente non ancora possibile, vista la non completa
convertibilità della valuta cinese.
Per il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, il patto
Cina-Giappone rappresenta una sfida che evidenzia l’importanza di una
”Europa unita e di una moneta comune che ci dà buone chanches di
perseguire i nostri interessi e l’opportunità di realizzarli a livello
mondiale”.
Fonte.
Il gigante ha i piedi d'argilla.
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