Serpico, acronimo di Servizi per i Contribuenti, è un'applicazione della Sogei per controllare i conti degli italiani. Sogei
è una società di informatica passata da Telecom Italia al Ministero
dell'Economia nel 2002. Le informazioni che ci riguardano saranno
contenute in un milione di miliardi di byte di memoria. Duemila server
che gestiscono 22.000 dati ogni secondo. Grazie a questa potenza di
fuoco ogni singola transazione dei nostri conti verrà esaminata. Ogni
versamento, ogni bonifico dovrà avere il suo perché, le sue motivazioni.
Questo sarà possibile dal primo gennaio 2012, quando tutti i conti correnti
saranno a disposizione del Fisco anche senza accertamenti in corso. E'
un passo avanti verso la Repubblica Italiana dei Soviet. I Grandi
Evasori non transano sul conto corrente, i Grandi Corruttori non fanno
bonifici. Chi ha usufruito dello Scudo Fiscale non ha dato disposizioni
alla banca per un versamento di 100 milioni di euro sull'estero.
Chi
si vuole controllare? Il panettiere, il pensionato, l'artigiano, il
piccolo imprenditore prossimo suicida perché lo Stato non gli paga le
fatture? E quanto ci costa Serpico? In un Paese dove la banda larga è
una misura dei pantaloni?
Le transazioni sul nostro conto corrente
fotografano la nostra vita: pagamenti per la scuola, per le vacanze, un
prestito a un amico, la tessera annuale dei mezzi pubblici, il
ristorante sotto casa. Noi e il nostro conto corrente siamo la stessa cosa. Il sapere che la mia identità, di contribuente onesto, è a disposizione di decine o centinaia di persone non mi sta bene. E' violazione della privacy.
Chi mi assicura che i miei dati personali non saranno violati? Il
rapporto non è più tra me e la mia banca, ma tra me e il Fisco. Si dovrà
rendere conto a un funzionario di un bonifico di 1200 euro al proprio
zio? Stiamo scivolando lentamente verso il controllo totale
della vita dei cittadini. Il motivo addotto è che stiamo per fallire,
che dobbiamo salvare l'Italia. Bene! Chi ci ha portato in questa
situazione, a partire dai parlamentari, renda pubblico in Rete i
movimenti del suo conto corrente degli ultimi cinque anni. Ogni membro
di un'amministrazione pubblica che ha indebitato i cittadini restituisca
i soldi. C'è poi una domanda da fare. A cosa servono le tasse
se i nostri servizi pubblici fanno schifo e quei pochi che funzionano
sono falcidiati dai tagli? Se pago voglio essere servito e riverito. Il
padrone di questo Paese è il cittadino, non un Governo di banchieri neppure eletto. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?) Noi neppure.
Fonte.
Anche sta volta Grillo ha sollevato il polverone.
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