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01/12/2011

L’Inghilterra si mobilita contro la riforma delle pensioni

Londra. Oltre due milioni e mezzo di persone hanno sfilato per le città dell'Inghilterra, durante quella che è stata definita la più grande azione di protesta del settore pubblico inglese dal 1979. Nel mirino dei dimostranti, la riforma pensionistica che lo scorso 3 novembre ha ottenuto parziale approvazione da parte della maggioranza di governo guidato dal conservatore David Cameron.
"Work longer, pay more and get
less", si alza il grido di protesta contro una riforma che prevede un aumento del 3,2% della contribuzione annuale sulla pensione a partire dal 2015, l'innalzamento dell'età pensionabile da 65 a 68 anni entro il 2046 e l'applicazione di un nuovo sistema di adeguamento all'inflazione che non terrà più conto di alcuni beni essenziali e particolarmente sensibili all'aumento di prezzi quali mercato immobiliare e council tax.
A Londra, la pioggia non ha scoraggiato il cordone quasi 20mila persone che alle 13:00 ha iniziato a marciare dal quartiere di Holborn, percorrendo compattamente lo Strand e Trafalgar fino a raggiungere Embankment, dove ha avuto luogo un sit-in conclusivo tra le rive del Tamigi e Downing street, location strategica per la vicinanza alla residenza ufficiale del Primo Ministro.
Tra gli interventi, anche quello del laburista Ken Livinstong, sindaco di Londra nel 2000, che ha denunciato come le pensioni dei membri del parlamento arrivano ad essere perfino dieci volte più alte di quelle del lavoratore medio del pubblico settore.
La manifestazione, che si è svolta senza disordini inattesi, è però riuscita nell'intento di mobilitare la capitale per un'intera giornata. Dalle scuole, chiuse per oltre il 70%, alle strutture sanitarie pubbliche, che hanno dovuto fare i conti con 35.000 scioperanti tra il personale ospedaliero, secondo le stime della London Ambulance Service (LAS).
Proporzioni e numeri che non hanno scoraggiato il primo ministro inglese che qualche ora fa dalle stanze del parlamento ha sminuito le proteste inglesi quali "damp squib", un fuoco di paglia, diremmo dalle nostre parti. Ma questo è ancora da vedere.

Fonte.

Tra pochi giorni Monti dovrebbe togliere il velo alla nuova manovra economica (recessiva) che impatterà quasi certamente su pensioni e mercato del lavoro.
L'Inghilterra finirà dunque presto sui nostri schermi?
Belìn speriamo!

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