di Federica Iezzi
Nei giorni scorsi sono
stati firmati 15 accordi di cooperazione finalizzati al rafforzamento
della partnership strategica tra Marocco e Cina. La firma arriva dopo
l’incontro a Pechino tra il sovrano marocchino, re Mohammed VI, e il
capo di Stato cinese Xi Jinping.
Considerevole è il protocollo d’intesa raggiunto per la
creazione di un parco industriale e residenziale sino-marocchino in
Marocco tra il governo di Rabat e il gruppo cinese Haite. Oltre
a ciò gli accordi prevedono la creazione di un fondo d’investimento
sino-marocchino di un miliardo di dollari per i settori
dell’aeronautica, dei parchi industriali, delle infrastrutture, del
settore assicurativo, di quello bancario e del leasing di
aerei. Collaborazioni sono state aperte anche con la Banca Commerciale
cinese, l’Harbour Engineering Company Ltd per la gestione dell’acqua, la
SEPCO III Electric Power Construction e l’Hareon Solar per
l’investimento energetico.
Gli accordi arrivano anche dopo mesi di tensione tra il
Marocco e il segretariato delle Nazioni Unite, per la questione ancora
aperta della Repubblica Democratica Araba del Sahrawi che si è
autoproclamata indipendente dal Regno del Marocco nel 1976. Da
allora aspira alla piena sovranità nazionale e al completo
riconoscimento a livello internazionale, la cui attuale transizione è
affidata alla missione di pace delle Nazioni Unite nel Sahara
Occidentale, MINURSO.
Le decisioni danno luce al nuovo orientamento della diplomazia
marocchina, segnato dalla volontà di Rabat di diversificare i propri
partenariati economici e politici con Paesi influenti, tra cui Russia,
Cina e India. Il sovrano marocchino ha inoltre annunciato che,
nell’interesse di migliorare il rapporto tra i due Paesi, i cittadini
cinesi non avranno più bisogno di un visto d’ingresso per visitare il
Marocco. La Banca Popolare Cinese ha intanto aperto un ufficio
di rappresentanza a Casablanca, capitale economica del Paese, che
sostiene lo sviluppo delle imprese cinesi e aiuta, con ingenti
interessi, le imprese africane che cercano legami commerciali più
stretti con la Cina.
La Cina ha iniziato le sue operazioni commerciali nel Maghreb
dall’Algeria. Negli ultimi anni si è aggiudicata contratti per un
valore di oltre 20 miliardi di dollari per lo sviluppo di progetti
infrastrutturali quali l’autostrada est-ovest, la Grande Moschea di Algeri e il nuovo edificio del Ministero degli Affari Esteri algerino.
Fattore basilare nella nuova partnership Marocco-Cina è l’alleanza
del governo di Rabat con il Consiglio di Cooperazione del Golfo, che
riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e
Qatar. Le importazioni dai Paesi del Golfo sono un pilastro
insostituibile per le crescenti richieste di energia dell’economia
cinese. Allo stato attuale, le importazioni di petrolio dal Golfo per la
Cina superano il 40% delle importazioni totali.
All’inizio di quest’anno, il Marocco è stato nominato tra le
50 economie più innovative al mondo. Oggi vanta forza lavoro
qualificata, stabilità politica, posizione geostrategica e legami sempre
più forti con altri Paesi africani, elementi che lo rendono partner
ideale per le potenze mondiali, come la Cina, che cercano di espandere le relazioni commerciali e di sicurezza nella regione del Maghreb.
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