No non è stato iCub™,
il robot IIT con la faccia di bambino, a modificare – un po’
maliziosamente – la voce “Elena Cattaneo” su Wikipedia. Ma se lo avete
pensato non siete troppo lontani dalla verità. Abbiamo ricevuto una
lettera da José De Falco, Capo segreteria della Sen.ce e prof.ssa Elena
Cattaneo, il quale ricostruisce nel dettaglio una singolare vicenda,
relativa ad alcuni cambiamenti “chirurgici” operati da una certa
“Rosetta95” sulla voce enciclopedica della Senatrice a vita. Con un po’
di pazienza, è possibile risalire all’identità di “Rosetta95”, un
profilo che, dalla data della sua creazione, ha lavorato solo su due
voci: il 20 novembre 2015 su quella di “Roberto Cingolani”, Direttore
scientifico dell’IIT, e il primo dicembre 2016, con nove interventi di
corpose aggiunte (pari a 1840 caratteri), sul lemma “Elena Cattaneo”.
Ebbene, De Falco ha scoperto che l’utente Rosetta95 non è altri che …
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
_______________
Mai gli uffici della Prof.ssa e Sen.ce
Elena Cattaneo erano intervenuti sulla voce enciclopedica a lei
riferita. Si è sempre ritenuto che la “comunità wikipediana” fosse
libera di selezionare le informazioni enciclopediche da iscrivervi. Solo
a seguito di segnalazioni di colleghi della Prof.ssa si è posta
l’attenzione su alcune modifiche proposte da un singolo utente,
“Rosetta95”, che – sebbene in via dissimulata – sono tese a screditare
la reputazione della stessa tanto in riferimento alla sua attività
scientifica e professionale quanto a quella svolta come Senatrice a
vita. Si è, infatti, osservata una certa attività di “cherry picking“, apparentemente volta a riportare quanto potesse mettere in cattiva luce la persona descritta nella voce.
L’utente “Rosetta95” interviene sul profilo Wikipedia della Prof.ssa ad esempio per riportare la chiusura di una spin off biotech universitaria da lei fondata nel 2004 [in realtà fu nel 2006, NdA], grazie a “un
cospicuo finanziamento seed da parte di Finlombarda (finanziaria della
regione Lombardia), a cui seguirono finanziamenti di venture capital”, indicando poi che “la società fu messa in liquidazione nel 2008 senza aver scoperto nulla di innovativo”. Una descrizione che si connota come innegabilmente negativa e che peraltro tace sul tasso di fallimento fisiologico delle start up pari a 9 su 10.
Di tutta l’attività parlamentare svolta
dalla Sen.ce Cattaneo nei soli quattro anni dalla sua nomina, l’utente
“Rosetta95” cita la sola promozione del Progetto Genomi, premurandosi di chiarire che il bando è andato deserto (*).
Analogamente, nell’intervenire sul
profilo Wikipedia della Sen.ce e Prof.ssa Cattaneo, l’utente “Rosetta95”
ricorda la circostanza che la Sen.ce “si è fatta promotrice di una campagna contro il progetto scientifico del Governo Renzi Human Technopole”, senza
dare conto né della messe di documenti portati a corredo della
critiche, né delle altre voci autorevoli che si sono aggiunte al
dibattito, né, infine – aspetto più qualificante -, che l’insieme di
quelle motivate critiche espresse nell’interesse del Paese e della
ricerca italiana sia stato meritevole di attenzione da parte dello
stesso Governo Renzi, il quale nel settembre 2016, con il decreto
ministeriale di attuazione, imponeva un drastico cambio nella gestione
dell’intera operazione.
Infine, per quanto riguarda l’attività
di ricerca della Prof.ssa Cattaneo e del suo laboratorio alla Statale di
Milano, dedicata allo studio di una tragica malattia neurodegenerativa,
la Corea di Huntington, l’utente “Rosetta95” interviene per segnalare
inspiegabilmente e unicamente che la Prof.ssa “nel 2015 si è aggiudicata un PRIN pari a 334.500,00 euro” senza
nemmeno riconoscere che tale assegnazione, come tipicamente avviene nei
bandi PRIN, si riferisce all’intero progetto coordinato dalla Prof.ssa
Cattaneo, che coinvolge altri quattro partner, a loro volta destinatari
di una quota di quella cifra totale prevista per lo svolgimento delle
attività sperimentali. Ancora di più colpisce che, nel volersi
apparentemente diffondere sui progetti competitivi vinti dalla prof.ssa
Cattaneo, l’utente “Rosetta95” scelga di citare unicamente
l’assegnazione di tale bando PRIN 2015, e taccia sugli altri
finanziamenti competitivi, ben più noti e complessi oltre che
economicamente più rilevanti, vinti dalla Prof.ssa per progetti da lei
proposti ad esempio alla Commissione Europea o a enti americani e che la
vedono vincitrice e coordinatrice del progetto europeo Neurostemcell
(anni 2008-2013: 12 milioni di Euro, 14 partner europei e uno
americano); del progetto Neurostemcellrepair (anni 2013-2017: 6 milioni
di Euro, 13 partner europei); oltre che dei progetti europei o americani
di cui è partner quali Neuromics, CircProt, CHDI, NeuroNE, EStools,
Stem-HD, Model PolyQ per citarne alcuni tra le decine vinti in modo
competitivo.
È evidente come, pur essendo ciascun
micro-aspetto ricapitolato “sostanzialmente vero”, l’effetto di “attenta
selezione” dell’assemblaggio delle informazioni, combinato alla loro
incompletezza, mette in cattiva luce il profilo della personalità
descritta dal lemma enciclopedico.
MA CHI È “ROSETTA95”?
Dando uno sguardo alle attività del
profilo “Rosetta95” su Wikipedia si ricavano alcune informazioni.
Infatti, andando sulla pagina dei contributi [https://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:Contributi/Rosetta95],
appare evidente come il profilo, dalla data della sua creazione, abbia
lavorato solo su due voci: il 20 novembre 2015 su quella di “Roberto
Cingolani”, Direttore scientifico dell’IIT, e il primo dicembre 2016,
con nove interventi di corpose aggiunte (pari a 1840 caratteri), sul
lemma “Elena Cattaneo”.
La circostanza (difficilmente
ascrivibile al caso, considerate le critiche formulate dalla Prof.
Cattaneo in merito alle modalità operative dell’IIT) ha indotto questo
ufficio a compiere un ulteriore approfondimento sull’identità
dell’utente “Rosetta95”. È Wikipedia stessa ad offrire un chiarimento al
riguardo. A questo link di benvenuto dell’utente [https://it.wikipedia.org/wiki/Discussioni_utente:Rosetta95], si apprende che “Rosetta95” è la dott.ssa Valentina Polini, Research Support Administrative Senior – Media Relations and Digital Communication
dell’Ufficio Comunicazione e Relazioni esterne dell’Istituto italiano
di tecnologia (IIT), ufficio operativo sotto la direzione del dott. Stefano Amoroso.
Peraltro, lo stesso Dott. Amoroso, lo scorso 5 settembre 2017, nell’ambito di un post pubblico su Facebook di commento a un articolo della Sen.ce Cattaneo[https://www.facebook.com/stefano.amoroso.50/posts/1536818233044922] in cui afferma che “la
Sen.ce Cattaneo utilizza il proprio ruolo istituzionale per screditare
l’operato di IIT, Istituto Italiano di Tecnologia agli occhi
dell’opinione pubblica …” , risponde al commento di un’utente
scrivendo “Da Wikipedia: …” e quindi copia-incollando lo stralcio della
voce enciclopedica di Wikipedia della Sen.ce Cattaneo modificata come
sopra indicato dalla sua collaboratrice Valentina Polini/Rosetta95,
quale “summa” di tutti i limiti e fallimenti (eventuali) della Prof.ssa.
Sembra quindi chiarirsi il contesto e le
finalità di tali modifiche testuali alla voce enciclopedica della
Prof.ssa Cattaneo. Tra le tre e le quattro del giovedì pomeriggio del
primo dicembre 2016, una dipendente dell’Istituto italiano di
tecnologia, ente di diritto privato largamente finanziato con risorse
pubbliche, si presume dal posto di lavoro e non si sa se nell’ambito di
attività concordate con l’Ufficio Comunicazione e Relazioni esterne da
cui dipende, si attiva per “integrare” con una selezione di informazioni
“fior da fiore” la voce Wikipedia di una studiosa che – evidentemente –
ha il torto di aver pubblicamente criticato, circostanziandole,
attività e performance del suo datore di lavoro. Critiche sempre
pubbliche e sempre motivate, raccolte a seguito di oltre un anno di
analisi di fatti e numeri non visibili o difficilmente rintracciabili, a
cui si aggiunge una messe di segnalazioni parlamentari accumulatesi
negli anni e provenienti da più parti del Parlamento circa l’operatività
dell’ente in questione, nonché formalizzate dalla Prof.ssa anche in
sede istituzionale in un primo “Documento di studio relativo al progetto Human Technopole”
depositato agli atti della seduta del Senato della Repubblica del 4
maggio 2016 e con alcuni punti sinteticamente riassunti in articoli
pubblicati sulla stampa (Sole24Ore, 15 maggio 2016; Secolo XIX, 2 e 13 giugno 2017).
Wikipedia fornisce ulteriori indicazioni
circa quanto rilevato: dato che l’attività della dott.ssa Polini - pur
sotto lo pseudonimo di “Rosetta95” - è, osservate le circostanze, da
ritenersi di natura professionale, e considerato che nel suo profilo
manca ogni dichiarazione di conflitto d’interesse (come sarebbe invece
richiesto dalle stringenti policy di Wikipedia per la contribuzione su
commissione[https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Avvertenze_sulla_contribuzione_su_commissione#Cosa_fare_se_ti_viene_richiesto_di_modificare_Wikipedia_su_commissione]),
essa è da ritenersi eseguita in violazione delle regole che fanno di
questo strumento conoscitivo un luogo libero e partecipato di
condivisione del sapere.
Questo Ufficio tutto quanto osservato e
d’intesa con la Sen.ce Cattaneo che ha letto e condivide quanto scritto
in ogni sua parte, nel rigoroso rispetto delle regole di condotta
adottate da Wikipedia sulla contribuzione su commissione, si è attivato
perché fossero eliminate, riformulate o integrate le aggiunte
analiticamente segnalate alla Wikimedia Foundation, auspicando – ove sia
tecnicamente possibile – che sia “censurata” la condotta realizzata
dall’utente Rosetta95/dott.ssa Valentina Polini verosimilmente “per
conto” dell’Istituto italiano di tecnologia, evidentemente tendente a
contrastare, attraverso il tentativo di offuscarne la reputazione
personale, quanto dimostrato pubblicamente dalla Prof.ssa e Sen.ce
Cattaneo , sulla stampa e in sede parlamentare, in merito alle
performance di produttività scientifica, alla trasparenza, alla
governance e all’accountability dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
José De Falco
Capo Segreteria Sen.ce Elena Cattaneo
___________________________
(*) Trattasi di un progetto di genomica
clinica facente capo al Ministero della Salute, cui la Prof.ssa e
Sen.ce, con il sostegno di altri membri del Parlamento, ha dedicato
tempo e impegno in un momento di minimo interesse politico per il
settore ricerca, affinché il Paese si dotasse di un proprio Progetto
Genomi a carattere nazionale che coinvolgesse specialisti e coorti
cliniche di tutta Italia, da identificare per via competitiva da una
commissione di studiosi esperti, con l’obiettivo di consentire ai centri
italiani di strutturarsi in modo integrato per confrontarsi con
analoghe (e ben più sostenute) iniziative in altri paesi (La Repubblica, 30 novembre 2015; La Repubblica, 15 dicembre 2015).
La legge di Stabilità 2016, che stabiliva la disponibilità di 15
milioni di euro per il Progetto Genomi-Italia, poneva anche il vincolo
dell’identificazione, nel giro di soli sei mesi, di almeno un ente
co-finanziatore disposto a partecipare al Progetto con una quota non
inferiore alle risorse destinate annualmente dallo Stato. Nonostante le
manifestazioni pubbliche da parte di enti interessati a co-finanziare (La Repubblica, 4 dicembre 2017),
nessuna partnership giunse a concretizzazione, presumibilmente per
motivi legati alle obbligazioni di legge o per le tempistiche ristrette
di un bando per l’identificazione del co-finanziatore aperto dal
Ministero della Salute e chiuso nel giro di 10 giorni. Come previsto
dalla legge, il Progetto si è chiuso per assenza di un co-finanziatore (Relazione conclusiva della Commissione, Ministero della Salute). Il Milleproroghe 2017 ha impiegato l’importo originariamente stanziato dal Parlamento per il Progetto Genomi-Italia per la stabilizzazione dei precari dell’Istituto Superiore di Sanità.
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