Il 13 dicembre quell’istituto aberrante che è l’Alternanza Scuola Lavoro ha toccato un nuovo punto basso. Come se non bastasse obbligare centinaia di migliaia di studenti ogni anno a lavorare gratuitamente, svolgendo nella gran maggioranza dei casi mansioni inutili, ripetitive e non coerenti col loro percorso di studi, spesso anche in condizioni di non adeguata sicurezza, adesso molti di questi studenti dovranno regalare il proprio tempo nientedimeno che all’Esercito.
È stato infatti firmato un protocollo tra i Ministero del Lavoro, dell’Istruzione, Università e Ricerca e della Difesa per favorire e incentivare lo svolgimento dei percorsi di alternanza nelle strutture di proprietà di quest’ultimo: musei militari, enti e istituti operativi e logistici, etc. Esempi di collaborazione tra istituti scolastici e Forze Armate non sono, purtroppo, una novità. Per esempio, nel febbraio 2017 è stata firmata una convenzione tra l’istituto “Ettore Majorana” di Gela e la Guardia Costiera per permettere agli studenti di effettuare parte delle ore di alternanza presso presso il 2º Nucleo Aereo di Fontanarossa.
Con la firma di questo protocollo, tuttavia, casi del genere diventeranno la norma. La fretta quasi spasmodica del capitale di integrare il più presto possibile le persone all’interno del processo di produzione si incarna in questo caso nel rafforzamento del suo braccio armato. Questa barbarie rappresenta uno schiaffo in faccia alla Costituzione e il teorico “ripudio della guerra” che essa prevede, ma è tristemente coerente con la tendenza alla guerra che stiamo vivendo negli ultimi anni. Tendenza alla guerra che vediamo tanto nei numerosi focolai di conflitto che ormai circondano l’Europa come una cintura di fuoco, quanto nella determinazione dell’Unione Europea di fornirsi di un esercito europeo unificato, o nelle spese militari che, in un periodo di austerità e tagli, continuano a crescere. Quando Il Sottosegretario di Stato, On. Gioacchino Alfano, loda le “conoscenze scientifiche e tecnologiche e gestionali del mondo militare” definendolo un “mondo complesso che ha dovuto evolversi velocemente per affrontare le sfide globali e che, quindi rappresenta oggi il massimo che il Sistema Italia possa offrire” è cristallino il modello di società che questa classe dirigente vuole proporre.
Come Noi Restiamo denunciamo questo accordo scellerato, non vogliamo avere niente a che fare con le vostre guerre. È importante però sottolineare che, per quanto questo rappresenti un caso particolarmente deplorevole, si colloca comunque all’interno di una legge che noi rifiutiamo nel suo complesso. Non ci limitiamo quindi a chiedere l’annullamento del protocollo, il nostro obiettivo è la cancellazione dell’Alternanza Scuola-Lavoro in tutte le sue forme!
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