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27/02/2018

Prof. Vasapollo: "Sostengo la lotta contro l'imperialismo del Venezuela e sostengo con forza Potere al Popolo in Italia"

A pochi giorni dalle elezioni del 4 marzo, la lista Potere al Popolo è stata duramente criticata dagli organi mainstream, accusata di sostenere il processo rivoluzionario bolivariano in corso in Venezuela. Come commenta questi attacchi?

Le critiche degli organi di stampa del sistema sono la dimostrazione più tangibile del fatto che la strada intrapresa sia davvero quella giusta. Se a criticare Potere al Popolo è l'apparato massmediatico che ha mentito sapendo di mentire negli ultimi vent'anni abbiamo la prova che la via intrapresa, lo rivendico con orgoglio, è davvero quella giusta. C'è un articolo che ha generato in me più ribrezzo di altri sulla questione. Mi dispiace pubblicizzare gente che non lo merita. Non parliamo certo di un grande giornalista, non lascerà il segno nella storia di questa professione. Sono stati miei avversari molti giornalisti che in passato hanno attaccato duramente i movimenti dei lavoratori, l'attività dei movimenti di classe, ma che avevano rispetto per la loro professione e studiavano accuratamente i dati e i documenti prima di ogni articolo. E per questo li consideravo avversari rispettabili. Oggi non più. Bisogna cominciare a discutere di che cosa sia diventata la comunicazione e l'informazione. Nel 1999 avevo scritto un libro dal titolo "Comunicazione deviante" in cui mostravo come gli strumenti attraverso cui la comunicazione manipola l'opinione pubblica sono strutturati per creare consenso diretto e indiretto ai potenti della terra. Oggi in Italia quei potentati hanno come riferimento Berlusconi, ma ancora di più Renzi o Gentiloni. E poi ci sono quelle borghesie che hanno come loro riferimento forze fascistoidi, nazistoidi dichiarate. Non è un caso infatti che le nostre istituzioni hanno permesso a questi signori di presentare le proprie liste e fare campagna elettorale sull'apologia del fascismo – che è un reato – e – sempre le nostre istituzioni – reprimono brutalmente chi manifesta e lotta per la difesa della nostra Costituzione.

Di quale articolo in particolare stiamo parlando?

Su il Foglio, giornale espressione di quei potentati che oggi guardano a Renzi e ieri a Berlusconi, Maurizio Stefanini ha scritto una serie di bugie sul Venezuela e su Potere al Popolo che meritano una risposta. Sul Venezuela e le solite fake news come va di moda chiamarle oggi vorrei dire alcune cose in particolare. Stefanini costruisce il suo articolo sull'idea che il Venezuela sia un paese in mano a una feroce dittatura, invischiato in una terribile crisi umanitaria provocata nel migliore dei casi dall’incapacità del suo governo, e nel peggiore dalla volontà scientifica di affamare la popolazione; un paese dove la popolazione stremata affolla le strade e le piazze per chiedere il rovesciamento del chavismo, ciò che sarebbe ancora rimandato solamente dalla più brutale repressione del dissenso. Un paese, insomma, che non aspetterebbe altro che essere “liberato” da un intervento militare esterno che riporti la “democrazia”, la libertà, la prosperità.

Come si spiega, verrebbe da chiedere, che dal 1998 a oggi sono state ben 24 le consultazioni popolari svolte (in 22 nelle quali ha prevalso il chavismo) e la cui regolarità è stata puntualmente verificata da osservatori internazionali? Come si spiega l’enorme partecipazione popolare – otto milioni e mezzo di votanti – nonostante il contesto di violenze e terrorismo fomentato dalle opposizioni, alle elezioni per l’Assemblea Costituente del luglio scorso, che ha visto la netta affermazione di Maduro?

E su Potere al Popolo quali osservazioni?

In queste ultime settimane ho letto di tutto contro Potere al Popolo. E non solo sui giornali berlusconiani, ma anche su il Fatto Quotidiano, giornale strano soprattutto quando si toccano temi esteri, e sul Manifesto, su cui mi sono espresso già tanto in passato. Non è quindi da stupirci se il Foglio attacchi Potere al Popolo soprattutto in relazione alla resistenza del popolo venezuelano contro l'aggressione fascista, imperialista e neo-coloniale in corso.

Ma vorrei fare chiarezza su un punto. Oggi l'unica lista veramente alternativa che rappresenta la voce degli ultimi, degli umili, dei disoccupati, dei migranti, di coloro che non hanno casa, non trovano in queste regole democratiche forme di protezione senza stato sociale è proprio Potere al Popolo. Un terrorismo massmediatico sempre maggiore cerca di annullare tutto questo e capovolgere la realtà. Potere al Popolo è una confederazione, un fronte unitario di lotte, un fronte popolare che vede al suo interno forze che hanno anche diversità. Molte forze in Potere al Popolo da anni si battono per difendere la democrazia in questo paese. Ma per democrazia intendiamo quella popolare e partecipata, non quella rappresentativa. E questo secondo me è già un vivere rivoluzionario. Pensare che la rivoluzione sia solo un atto violento è una follia. Chavez ha rivoluzionato tutta l'America Latina vincendo le elezioni e ancora oggi il chavismo è un modello per tutti gli ultimi della terra. Evo Morales in Bolivia, Rafael Correa in Ecuador hanno vinto regolari elezioni e poi rivoluzionato Bolivia e Ecuador. Cuba va alle elezioni a marzo. La questione che fanno finta di non capire in molti è che da una parte il movimento dei lavoratori, le forze popolari, i comunisti e i paesi progressisti nell'Alba si danno forme di democrazia partecipativa; dall'altro lato, in questo mondo a capitalismo maturo si pensa che l'unica democrazia sia quella rappresentativa. Ma rappresentativa di chi?

Qual è la situazione attuale in Venezuela Professore?

Sul Venezuela bisogna fare chiarezza nel mare di bugie in cui siamo inondati quotidianamente. E' in corso un grande processo rivoluzionario che ha cambiato le sorti dell'America Latina, ridato forza e dignità a milioni di persone che semplicemente nei regimi neo-liberisti del passato non esistevano e ha dato grande forza e dignità a chi come noi in occidente si rifà alla cultura di resistenza, del movimento operaio e della democrazia di base. Oggi in Italia ci sono 10 milioni di persone che vivono tra la povertà relativa e quella assoluta. Non hanno dignità, sono scarti del sistema. Proprio per questo anche qui in Europa o nei capitalismi a processo maturo la questione Venezuela è di vitale importanza.

Ma la situazione è oggettivamente difficile nel paese...

Indubbiamente. La situazione è inutile nasconderlo è molto seria. Il rischio che la guerra economica, psicologica, massmediatica, portata avanti con le violenze terroriste dell’opposizione all’interno del Venezuela deflagri in aperta guerra militare è un opzione sul campo. E' necessario quindi che non solo tutti coloro che si battono per il superamento del capitalismo e l’apertura di spazi di socialismo, ma anche ogni sincero democratico e progressista e chiunque ritenga un valore l’autodeterminazione dei popoli, mostri la propria tangibile solidarietà con il Venezuela rivoluzionario chavista. Si preparano probabilmente nuove violenze in prossimità delle elezioni presidenziali in programma per il 22 aprile.

Ed è qui il mio appello a questo signore "intelligente critico" del Foglio è chiaro ed è di guardare alle sanzioni, al blocco che oggi colpisce il Venezuela come ha colpito per decenni Cuba, al terrorismo dell'estrema destra appoggiato da Cia, narcos, ai 130 morti voluti da chi di difende gli interessi delle multinazionali. Al terrorismo e alla guerra economica: si fa incetta dei beni di prima necessità, creando una situazione di enorme difficoltà nella vita quotidiana e un'inflazione tremenda per colpire i salari effettivi. E' chiaro che la situazione oggi sia difficile ma il popolo venezuelano resiste e resisterà. Atilio Boron ha definito la lotta del Venezuela come la Stalingrado dell'America Latina. Io credo sia la Stalingrado di tutti i popoli che ambiscono all'autodeterminazione, alla sovranità e alla giustizia sociale. E riguarda anche il “primo mondo”.

Quale il ruolo di Stati Uniti e Unione Europea?

Gli Stati Uniti sostengono le oligarchie e le multinazionali del petrolio con terrorismo psicologico e mass mediatico per falcidiare quei settori della popolazione che hanno sempre sostenuto il chavismo nel paese. Prende sempre più piede la costruzione ad arte di uno scenario sul modello Libia e Siria, ma il Venezuela ha resistito con Chávez, quando nel 2002 hanno tentato di rovesciarlo è stato il popolo a salvarlo; ha resistito con Maduro nel 2015 alle prime guarimbas; ha resistito con Maduro nel 2017 con le seconde guarimbas, con il popolo che in massa è andato a votare per l'Assemblea costituente. E resisterà anche alla guerra economica dell’imperialismo di Trump, di Tajani e Mogherini. Il popolo del Venezuela non rinuncerà mai alla democrazia popolare e ai diritti sociali conquistati. Sa bene e si ricorda bene di cosa succede nel paese quando a governare sono i lacché dell’imperialismo come oggi in Colombia o Messico.

Maduro oggi viene descritto come un “dittatore sanguinario” nonostante abbia vinto elezioni su elezioni. E viene descritto così da chi al contrario chiude gli occhi a comando su quello che avviene in Guatemala, Honduras, Brasile, Paraguay, Messico, Colombia. Come descrive il ruolo e il comportamento oggi del presidente venezuelano?

Maduro sta dimostrando grande responsabilità e senso dello Stato. Vi prego di ascoltare l'intervista di ieri in cui il Presidente fa nuovamente appello a pace, dialogo e elezioni. L'opposizione dell'estrema destra che detiene il Parlamento ha chiesto insistentemente nuove elezioni presidenziali "il prima possibile" e come premessa per il dialogo. Il Presidente ha indetto le elezioni per il 22 aprile e quando c'era già il pre-accordo firmato nella Repubblica domenicana tutto è saltato perché l'estrema destra venezuelana il giorno della firma ha ricevuto una telefonata dalla Colombia dove era in visita Tillerson – oggi Segretario di Stato Usa ieri oligarca delle multinazionali del petrolio –. Sotto pressione degli Stati Uniti si è interrotto tutto con lo sdegno anche dell'ex presidente spagnolo Zapatero, uno dei cosiddetti accompagnatori nel processo di dialogo e pace nella Repubblica domenicana. E' una vera e propria provocazione. Il tutto serve per dire che non il 22 aprile saranno elezioni libere. Ma dittatoriali sono le elezioni quando l'opposizione non può partecipare, non quando non vuole per fare aumentare la pressione dall'esterno lavorando insieme a Unione Europea e Stati Uniti. Chi è l'antidemocratico? Continuano veri e propri attacchi, finti incidenti alla Colombia o al Perù per poi dire che lo sconfinamento possa essere il pretesto dell'invasione del Venezuela come successo in Siria o in Iraq. Imperialismo non è solo quello degli Usa, è imperialismo anche quello dell'Ue.

Può spiegarci meglio?

L'Imperialismo non è solo guerra militare, ma è anche l'imposizione di regole economiche, attraverso oligopoli, monopoli che obbligano intere popolazioni a sottostare ad orientamenti neo-coloniali violentando la loro sovranità e autodeterminazione

L'Unione Europea è l'emblema di tutto questo e non è un caso che sia oggi in prima fila con le sanzioni contro la democrazia e l'autodeterminazione del Venezuela. I partiti del Parlamento europeo sono oggi in particolare espressione del centro sinistra. Dobbiamo essere chiari su questo punto: è Renzi, è Gentiloni, è il cosiddetto partito "democratico" che incita a violare le regole delle Nazioni Unite contro il Venezuela dando sponda alle ipotesi fascistoidi per il futuro del Venezuela, dell'America Latina e non solo pensando a chi il cosiddetto partito democratico sostiene, per fare un altro esempio, in Ucraina.

Per tutte queste ragioni credo che l'unica soluzione reale e credibile sia oggi Potere al Popolo. Non sono un portavoce di questa lista e non mi permetto di parlare a suo nome, ma posso dire che le aree con cui io lavoro – ad esempio il Cestes-Usb, Nuestra America, forze politiche come la Rete dei comunisti, o editoriali come Contropiano – ma anche moltissimi altri compagni che sono dentro Potere al Popolo sostengono e rivendicano con forza l'appoggio alla democrazia popolare, alla resistenza eroica del popolo di Cuba e del Venezuela. E' inutile che si stupisca il signore del Foglio. E' vero e lo rivendichiamo con forza. Per noi è un punto di riferimento forte il Venezuela di Chavez e Maduro, così come Cuba, così come il socialismo comunitario della Bolivia, le conquiste dell'Alba bolivariana. Lavoriamo e lavoreremo perché i vari golpe dell'imperialismo Usa e Ue contro l'America latina non possano avere successo e lavoriamo e lavoreremo perché la democrazia in Brasile possa tornare e Lula si possa candidare. Lavoriamo e lavoreremo perché il popolo della Colombia, Perù, Cile smettano di sostenere gli Usa ma aiutino i loro popoli a compiere conquiste verso la piena autodeterminazione.

E sul piano interno?

Sul piano interno lavoriamo perché in Europa si ritorni al Welfare, ai diritti sociali, all'accoglienza. Chi delinque deve essere perseguitato qualunque sia la nazionalità, ma chi oggi pone il problema sull'immigrazione in maniera razzista ed escludente fa il gioco del sistema. Chi oggi fa speculazione in campagna elettorale “sull'incubo dell'immigrato” è chi vuole creare ad arte una immensa guerra tra poveri in modo scientifico per distogliere l'attenzione da chi oggi è il vero nemico da combattere. Dobbiamo ritrovare il nemico vero quello che ci sta portando via diritti, benessere e dignità. E il nemico principale oggi è l'Unione Europea e il suo imperialismo, la Nato e il suo imperialismo. Non sono portavoce di Potere al Popolo, ma ribadisco per conto delle aree con cui collaboro: magari in occidente per dare uno schiaffo definitivo al Pd si formassero esperienze di democrazia reale, popolari e effettive come quelle sperimentate in questi anni in America Latina.

Arriverà in Parlamento Potere al Popolo?

Il signore del Foglio ci dà all'1%, noi abbiamo sondaggi che ci danno al 2,8%. Io sono convinto che supereremo il 3% della soglia di rappresentanza, ma qualunque sarà l'esito, sono convinto che Potere al Popolo dal 5 marzo lavorerà per la legge elettorale auspicata dal popolo italiano: un proporzionale puro. Lavorerà per il reddito sociale minimo, per la dignità abitativa, lavoro per tutti, uno stato sociale forte con un universalismo di diritti. Questo è Potere al Popolo e proprio per questo moltissime componenti al suo interno non possono che stare dalla parte del Venezuela e di Cuba. Sono tornato in queste ore da un lungo viaggio a Cuba con cui ho avuto incontri con governo, partito, accademici, economisti anche di Venezuela, Bolivia e Stati Uniti. Concordiamo tutti su un punto: la finta democrazia occidentale serve solo a restringere gli spazi di democrazia. E anche per questo in conclusione faccio appello ai tanti tantissimi elettori e portavoce in buonafede del Movimento Cinque Stelle: non cercate consensi in quell'alta borghesia che ha distrutto il paese e che ha già dato tutto il suo sostegno al Pd e Forza Italia. Non lasciatevi intimorire dalle idiozie di chi vuole nascondere lo stato della corruzione e del malaffare in questo paese con la ridicola storia delle restituzioni volontarie. Non lasciatevi intimorire e non guardate ai moderati e settori conservatori del paese ma alle forze democratiche e progressiste.

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