Mi presento: sono un imbecille che cinque anni fa ha votato per l’M5S.
Perché l’ho fatto? Perché credevo, speravo che potessero e volessero impegnarsi davvero per l’autonomia della società dal cappio del fiscal compact e della dittatura finanziaria. C’è voluto poco per capire che avevo sbagliato. Ci pensò Mario Draghi a svegliarmi, quando disse, pochi giorni dopo le elezioni del 2013, che non c’era di che preoccuparsi, perché la governance europea procede col pilota automatico. Infatti l’aspirante premier Di Maio (mi scappa da ridere) si reca nelle cattedrali della dittatura finanziaria per rassicurare i veri detentori del potere. E lo stesso brillantissimo Di Maio è stato il primo a denunciare i taxi del mare, cioè le organizzazioni non governative che si permettono di salvare i migranti dai flutti. In questo Di Maio e Minniti non vogliono apparire meno determinati di Salvini. Determinati nell’affogare coloro cui il colonialismo ha rapinato le risorse, coloro che stanno fuggendo dalle guerre che i civilizzatori europei hanno provocato.
Questa volta non voterò certo per costoro, che dopo aver rubato il mio voto (e quello di molti come me) si sono alleati con Nigel Farage, hanno portato al Campidoglio la signora Raggi dello studio Previti e Sammarco, e hanno esultato per la vittoria di Donald Trump.
Per chi votare allora?
Il signor Juncker (quello che detassava le grandi corporation che investivano nel suo paese, quando era alla guida del ricco Lussemburgo) avverte che l’Italia è in pericolo, e che l’ingovernabilità italiana potrebbe mettere a repentaglio il futuro dell’Unione Europea.
Eufemismi. Juncker avrebbe potuto dire che la catastrofe italiana (certa) provocherà il collasso finale dell’Unione Europea (probabile). Prendete la Grecia del 2015, moltiplicate per dieci e avrete una approssimazione di quel che si prepara per la seconda parte dell’anno 2018.
Difficile fare previsioni sui risultati delle prossime elezioni, ma le mie antenne mi dicono alcune cose: prima di tutto che il PD è destinato a una sconfitta di proporzioni bibliche, che gli sta bene come un vestito nuovo. I democratici verdiniani hanno puntato sul respingimento e lo sterminio, pensando stupidamente di competere con i razzisti DOC.
Hanno puntato sull’ortodossia neoliberista. Il diligente esecutore Gentiloni ha dichiarato che solo il PD garantisce le riforme, e sappiamo che significa quella parola: tagliare fondi per le scuole, tagliare fondi per la sanità, tagliare salari, mettere la gente alla fame perché le banche possano prosperare.
Ora raccoglieranno quel che hanno seminato, e sprofonderanno. La sola coalizione che potrà governare a quel punto sarà quella che mette insieme i razzisti della Lega, i fascisti fratelli d’italia e il pupillo dei popolari europei la mummia Berlusconi. Sette anni dopo il 2011 dello spread alle stelle la stabilità europea è garantita da Berlusconi.
Questo dà la misura della disperazione europea.
Non so come andranno le elezioni, quel che so è che entro l’anno il paese dovrebbe fare l’equivalente di due finanziarie, cioè dovrebbe tagliare risorse sociali in misura doppia di quel che ha fatto ogni anno, dal 2008 in poi. Lo faranno Berlusconi e Salvini? E se non lo faranno ci penserà la troika a commissariare un paese in cui il nazionalismo è risorto.
Dunque per chi votare alle prossime elezioni, per quanto le elezioni contino poco poiché la democrazia è stata liquidata dal pilota automatico di Draghi?
Simili come gocce d’acqua le tre coalizioni maggiori ci propongono violenza finanziaria e violenza razzista. Poi c’è una nuova formazione che si chiama LeU. I suoi rappresentanti nel passato recente hanno votato sistematicamente tutte le riforme che hanno dimezzato il salario, precarizzato il lavoro e distrutto scuola e sistema sanitario. Perché dovremmo votarli adesso che Renzi gli ha tolto ogni potere e allora vengono a chiederci di dargliene almeno un po’?
Che si fotta il partito del gorilla Cofferati. Io commisi l’errore (ma quanti errori ho fatto in vita mia?) di appoggiarlo pubblicamente alle elezioni comunali del 2004, e come sindaco si rivelò un autoritario razzistoide nemico della città che lo aveva eletto.
Allora per finire il mio suggerimento è votare per quei pazzi napoletani che hanno occupato un manicomio su cui giganteggia un meraviglioso dipinto di Blu.
Votare POTERE AL POPOLO mi sembra la sola cosa intelligente da fare: sono rinsavito e voto per i pazzi, guarda un po’.
Nella prossima lettera cercherò di spiegare il perché.
L’immagine è di Narkov Diarber
Franco Berardi Bifo da Facebook
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