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04/06/2018

Il ministro Tria “rassicura”: fuori dall’euro? Ma quando mai...

Il nuovo ministro dell’Economia nel palazzo non è certo uno sconosciuto. Berlusconiano, ex craxiano, collabora con Brunetta. È stato scelto come ministro nel posto che avrebbe dovuto occupare il pericoloso sovversivo Savona, per tranquillizzare la UE ed i mercati. E finora c’è riuscito. Ieri a questo scopo ha espresso in tutti i modi parole di rassicurazione, a nome non solo del governo, ma di tutto il paese. Nessuna forza politica vuol uscire dall’euro, ha detto.

Io penso che il governo Salvini Di Maio sia stato benedetto dal calo dello spread proprio perché queste parole non solo sono state dette in pubblico dopo la formazione del governo, ma soprattutto perché sono state pronunciate in privato a chi di dovere prima che Conte dicesse sì.

Il governo del cambiamento nasce con uno scambio. La UE ha concesso mano libera sui migranti, Lega e M5S hanno baciato la pantofola dei vincoli dei trattati che impongono l’austerità. Che dicono ancora di voler cambiare, come diceva anche Renzi, sapendo perfettamente che ciò è impossibile.

Duri con i migranti, molli con le banche e il garante di questo patto è proprio il ministro Tria. Il quale pare sarebbe addirittura disposto a finanziare la flat tax con l’aumento dell’IVA, pur di mantenere i vincoli di bilancio UE. Ora, che tutti i cittadini paghino sui prezzi dei beni essenziali la riduzione delle tasse per i ricchi, a me pare troppo sfacciato anche per il governo del cambiamento e non credo che ci si arrivi. Ma intanto il governo rassicura la UE, che ha già risposto con Juncker il quale ha affermato che non si dovrebbe attaccare l’Italia, né imporre ad essa il trattamento riservato alla Grecia, anche se finora al nostro paese sono state fatte molte concessioni. A me più che un aiuto pare un avvertimento in stile mafioso.

La realtà è che non si può rompere la gabbia delle politiche di austerità senza rompere con i trattati ed i poteri che le impongono, con tutte le conseguenze del caso. Salvini e Di Maio hanno già rinunciato ad affrontarle quelle conseguenze e quindi anche per conto loro Tria rassicura.

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