In una zona del mantovano, tra Viadana e Dosolo, sono saliti a settanta i lavoratori positivi e duecento quelli messi in quarantena in 5 tra macelli e salumifici del distretto. Si tratta del focolaio di Covid 19 al momento più preoccupante in Lombardia.
A riferirlo è l’Ats (Agenzia Tutela Salute) della Val Padana, precisando che in seguito allo screening effettuato a tappeto, risultano avere contratto il coronavirus 54 lavoratori domiciliati in provincia di Mantova, 4 in quella di Cremona e i restanti in Emilia Romagna. Fonti sindacali e sanitarie assicurano però che “la situazione è sotto controllo”.
I lavoratori sono per lo più italiani, indiani, ghanesi e dell’Europa dell’est. Al momento un solo lavoratore risulta ricoverato ma in condizioni non gravi. La maggior parte non presenta sintomi oppure ne ha di lievi. L’attività è stata sospesa in 4 impianti su 5 dopo che il Servizio di Sicurezza e Prevenzione negli Ambienti di Lavoro di ATS ha effettuato dei sopralluoghi per la verifica della corretta applicazione dei protocolli anti Covid-19 e di quelli igienico-sanitari. Dal controllo di atti e procedimenti non sono emerse irregolarità, ma, riferisce sempre Ats, si è deciso lo stop alle attività anche per procedere alla sanificazione.
Il mix di temperature basse, umidità, presenza di animali morti e carne cruda nei mattatoi, facilita il ristagno e la circolazione del virus rispetto ad altri ambienti. Come si ricorderà, in Germania i focolai di Covid 19 sono stati particolarmente estesi proprio in alcuni mattatoi dei vari Land.
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