L’FBI alcuni giorni fa pare abbia sventato un serio progetto per
sequestrare la governatrice democratica del Michigan, Gretchen Whitmer
(avversaria quindi dei repubblicani di D. Trump). “Prendiamo la fottuta
governatrice. Prendiamo la puttana. Perché adesso lo facciamo amico. Siamo
pronti”. Questo pare abbia detto Adam Fox, miliziano bianco a capo di un gruppo
dal nome Wolverine Watchmen.
In una recente audizione del direttore
del FBI – Christopher Wray – presso il Comitato per la sicurezza interna della
Camera, questi ha ammesso che la più grave minaccia per gli Usa in questo
momento è «l’estremismo razziale violento».
Queste milizie non sono
altro che una versione off-line dei complottisti psicopatici come
QAnon. L'acronimo QAnon ha invaso i social media convincendo i propri adepti – oltre
ad una quantità di sprovveduti – che Joe Biden (candidato alla presidenza USA per il partito democratico) è il capo di un complotto mondiale di pedofili!
I social media li hanno recentemente
oscurati
poiché rappresentano una deriva e tendenza “complottista”.
QAnon e
le sue argomentazioni complottiste (nelle quali si affaccia qua e là anche lo
zampino del “diavolo”) ha caratteristiche e funzioni molto utili nel far
compiere agli Stati Uniti un “salto indietro” nella storia. Un salto indietro
alimentatosi anche grazie alle teorie di complotto (dall’omicidio di J.F.K alle
“torri gemelle dell’11/9/2001) ben presenti nello scenario e nel dibattito
politico statunitense.
Ma QAnon è una “setta complottista”. Chi è
curioso può consultare questo link QAnon unica religione? – nel quale è sufficientemente spiegata la funzione di certe associazioni
ritenute impropriamente “sette”.
È un cosa molto diversa dal
“neopentacostalismo”, in quanto essa consiste nella tendenza “mistica” dedita
soprattutto a pratiche complottiste e tese a “esorcizzare” pratiche e figure
caratterizzate da “satanismo pedopornografico”; una pratica della quale
sarebbero promotori e adepti la gran parte dei sostenitori antiTrump –
soprattutto comunisti, socialisti e omosessuali – indicati e denunciati come nei
“social” e diffusi nel mondo virtuale.
In Italia, e non solo, questi
ambiti si accompagnano con settori della
destra estrema e settori di fondamentalismo cattolico.
Sul problema dell’affermazione del 2° emendamento della Costituzione
statunitense (quello che legittima il possesso delle armi) c’è da notare che –
secondo stime piuttosto datate ma veritiere e passibili di crescita numerica –
si parla di 60mila membri di gruppi ispirati da questa visione (276 milizie
bianche) e sparsi in tutto il paese, particolarmente in Arizona, Michigan,
Missouri, Ohio.
Alcuni di essi si chiamano Three Percenters, dal
numero dei coloni che si dice, brandirono le armi contro l’Inghilterra; oppure Oath
Keepers, tutti ex poliziotti che giurano di “difendere la costituzione contro
tutti i nemici interni ed esterni”.
Notare bene che la dotazione di
armi possedute da civili statunitensi, ha avuto una forte impennata con
l’avvento del trumpismo passando da: 380mila nel 2003 a 633mila nel 2008 fino a
2,3 milioni di AR-15 (fucile mitragliatore d’assalto); è questa l’ultima stima
del 2016, anno del decollo del trumpismo. Non ne sono più scesi!
Nel
ventre della “bestia”!
In attesa dell’appuntamento elettorale negli
Stati Uniti del 3 novembre prossimo credo sia molto utile dare uno sguardo al
“ventre profondo della bestia” (from the deep belly of the beast!).
Balza agli occhi di osservatori meno sprovveduti la presenza di una
deriva mistica e oscurantista di tipo medievale!
Una deriva non più
di stampo cattolico-cristiano; piuttosto una strategia “neopentecostale”
(evangelismo radicale); strategia che forse potrà anche somigliare ad una
possibile risposta al fondamentalismo islamico, invocando una specie di
“neocrociata del 3° millennio” per “liberare” popoli resi schiavi e vittime dal
fondamentalismo islamico e dalla ricomparsa di un “comunismo totalitario”!
Contropiano è distante anni luce dalle tendenze o pratiche
“complottiste” e cospirazioniste; tutt’altro. Questa prima e parziale inchiesta
si poggia su uno scenario che può anche risultare debole, nascosto o camuffato
da un recente e contraddittorio passato.
Una storia che ancora
poggia sul riconoscimento internazionale degli Stati Uniti come la maggiore democrazia liberale presente nella storia moderna.
Una postmodernità che sta ora svelandosi – negli Usa e in altri
luoghi – in tutta la sua contradditorietà esprimendo e diffondendo nel presente, con notevole “potenza” e forza massmediatica, una deriva mistica e religiosa.
Deriva alla quale hanno notevolmente beneficiato e contribuito, tra
l’altro, l’elezione di candidati reazionari e conservatori alla presidenza di
nazioni d’importanza strategica come, appunto, Donald Trump negli Usa e Jair Bolsonaro in
Brasile.
Stranamente (?) queste due elezioni hanno avuto un notevole
sostegno e supporto di sètte religiose; lobby capitaliste, speculative,
finanziarie e affaristiche; chiese “evangeliche”; sette mistiche presenti e
cresciute in questi Stati; clan “esoterici” (questi sì complottisti) come il neo
acquisto massmediatico di QAnon.
Le Monde Diplomatique dedica a
questo argomento un’inchiesta dal titolo “Internazionale reazionaria” sulla tendenza sia
“evangelica” sia “complottista” di QAnon.
Coloro che vengono
comunemente definiti “evangelisti”, in realtà negli Stati Uniti e oltre sono
denominati “pentecostali” (la dottrina pentecostale nasce negli Stati Uniti fin
dal lontano 1910) ovvero nati da un’interpretazione della religione cristiana –
e dalle sue varie articolazioni eretiche e dottrinali – soprattutto sulla
funzione dello Spirito Santo e della Pentecoste come momento: “d’inizio di una
nuova vita attraverso una conversione personale passante per un secondo
battesimo”.
Questa pratica religiosa ha ripreso vigore attraverso
una seconda ondata negli anni ’60 assumendo la forma di “neopentecostalismo”!
Tale neo-teoria arriva al punto di affermare: 1) teologia della
prosperità (con la fede si raggiunge il benessere economico); 2) la ricchezza è
presentata come un segno di salute spirituale e non può essere condannata; 3) la
povertà è descritta come punizione divina!
Queste sètte che si
rivelano come
vere e proprie società economiche
richiedono e impongono ai loro adepti donazioni cospicue per “sanare ferite,
favorire guarigioni e risolvere problemi personali”. È emblematico il fatto che
di tanto in tanto questo mondo sia macchiato da clamorosi scandali finanziari e
morali.
La questione dell’evangelismo (o meglio del
pentecostalismo) sta sempre più espandendo i suoi confini e i suoi orizzonti
religiosi, etici e morali al punto che condiziona pesantemente anche alcune
scadenze elettorali o politiche come quelle ultime per l’elezione della
Presidenza alla Repubblica in alcune nazioni (es. Trump negli USA e Bolsonaro in
Brasile)
Espansione della dottrina evangelica
Queste
nuove tendenze non solo interesseranno alcuni aspetti degli equilibri
internazionali ma, piuttosto, si rendono molto utili e pratici per riequilibrare
il ruolo del Vaticano e del suo Papa Bergoglio il quale sta elaborando una sua
specifica teoria che definirei: “neofrancescanesimo”.
Queste
operazioni di contrasto con la Chiesa Cattolica di Roma, non sono però recenti,
né ascrivibili al solo mandato di Trump o circoscritte contro il pontificato di
Papa Francesco. Sono iniziate nel momento in cui il Vaticano, una volta finita
la Guerra Fredda, ha cominciato a criticare gli “eccessi” del liberismo, gli
interventi militari degli Usa o le politiche indifferenti alle popolazioni
povere sia all’interno degli Stati a capitalismo avanzato sia in Africa o
nell’America Latina.
Si tratta di regioni e aree del mondo nelle
quali è presente da lungo tempo un’eredità “cattolica” messa ora in crisi dalla
preponderanza ideologica dell’evangelismo.
In rete esiste una gran
quantità di informazioni e notizie (non fake news) le quali spiegano sufficientemente la pervasività e la crescita esponenziale di tale pratiche “neodottrinarie” (classiche o meno) fino ad arrivare alla nuova fase del pontificato di papa
Bergoglio che potremmo definire “neofrancescanesimo”.
Dal Brasile al
Messico passando per la Corea del Sud e la Nìgeria queste realtà sono in
crescita.
L’evangelizzazione cristiana – una corrente del protestantesimo –
raggiunge in questo periodo circa 660 milioni di fedeli crescendo in modo
vertiginoso.
All’inizio del XX secolo, il 94 % della popolazione del
Sud America era cattolica; solo l’1 % degli abitanti del continente affermava di
essere protestante. Oggi i protestanti sono il 20 %, mentre la percentuale di
fedeli al Vaticano è scesa al 69%.
In Messico, da oltre 40 anni,
dinamiche ultraconservatrici stanno via via trasformando il mondo protestante,
influenzandone l’approccio alle questioni sociali, economiche, diplomatiche.
In Brasile, nel 1970, il 92% degli abitanti si dichiarava cattolico;
erano solo il 64% nel 2010.
Di queste “ defezioni ” hanno
beneficiato le tante Chiese evangeliche, in particolare pentecostali, che
proliferano in questo Paese.
Il candidato alla presidenza nel 2018,
Jair Bolsonaro, ha beneficiato del voto del 70 % degli evangelici. I loro undici milioni di
voti hanno fatto la differenza con Fernando Haddad, il candidato del Partito dei
Lavoratori.
Nel 2016, anche più apertamente dei suoi predecessori
repubblicani, Ronald Reagan e George W. Bush, Donald Trump ha corteggiato questo
elettorato che ora considera essenziale per la sua rielezione a novembre.
È utile riprendere dal mensile Le Monde Diplomatique questa dichiarazione di Valdemar Figuerdo, professore brasiliano di scienze
politiche e teologia: nel mirino degli evangelici ci sono il laicismo e il
secolarismo ... l’obiettivo di molti leader evangelici è ... “tornare indietro
contro lo Stato laico, l’autonomia della scienza, l’importanza delle università,
il libero pensiero, la condizione delle donne, la questione di genere, i diritti
delle minoranze. Si tratta di gruppi medievali nel senso deteriore del termine ...
non abbiamo più a che fare con una discussione tra conservatori e progressisti
in un contesto democratico. Dal momento in cui lo slogan del governo è “Dio
sopra ogni cosa”, tutto viene rimesso in discussione.
Contropiano da
tempo monitora
questi fenomeni morbosi
e continuerà a farlo soprattutto perché in questi chiaroscuri dell’interregno
del passaggio da una fase storica all’altra, ci faremo i conti anche noi. Il
sistema economico, politico, ideologico che ha fatto egemonia dal dopoguerra a
qualche anno fa è dentro una crisi sistemica e di civiltà. Ma non accetterà di
piegarsi ad alternative di sistema senza combattere con ogni mezzo.
Vedi:
la prima puntata
Fonte
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