Le relazioni tra l’Algeria – ex colonia ribelle e vulnus storico della grandeur – e la Francia sono in via di peggioramento. Le tensioni tra i due Paesi hanno già portato sabato al ritiro dell’ambasciatore algerino a Parigi, Mohamed Antar Daoud.
Ma non è tutto. Secondo diverse fonti, le autorità algerine hanno imposto il divieto di sorvolo del proprio spazio aereo agli aerei militari francesi. Una misura simile riguarderebbe anche l’ancoraggio delle navi da guerra francesi nei porti algerini.
Secondo l’agenzia Nova, in rete si trovano alcuni screenshot del sito web di monitoraggio del traffico aereo “FlightRadar24”, che mostrano un volo cargo militare francese “aggirare” la costa algerina, mentre un volo simile aveva attraversato l’Algeria il giorno prima. La notizia è stata confermata da France 24.
Il sito web algerino Mena Defense riferisce che il Paese nordafricano ha deciso di interrompere la fornitura di carburante alle forze militari francesi nel nord del Mali e di sospendere tutte le attività congiunte.
Un importante incontro tra i vertici militari dei due Paesi avrebbe dovuto svolgersi a Parigi a fine settembre, ma sarebbe stato annullato per ordine del capo di Stato maggiore, generale Said Chengriha.
Le relazioni militari tra Algeri e Parigi si erano fortemente deteriorate tra il febbraio 2020 e l’aprile 2021, a seguito di un incidente diplomatico avvenuto durante la visita della fregata Bretagne ad Algeri. L’episodio aveva portato l’Algeria a interrompere la cooperazione militare con la Francia.
Solo dopo la visita in Algeria dell’ex capo di stato maggiore dell’Esercito francese, generale Francois Gerard Marie Lecointre, le autorità nordafricane avevano consentito la ripresa della collaborazione militare tra i due Paesi con lo svolgimento dell’esercitazione Rais Hamidou nel settembre 2021.
All’origine del nuovo deterioramento dei rapporti tra Algeria e Francia, secondo l’agenzia Nova, vi sarebbero le recenti dichiarazioni del presidente francese, Emmanuel Macron, il quale ricevendo il 30 settembre i discendenti dei “pied noirs” e i reduci dei militari nella guerra d’Algeria di entrambe le parti, aveva chiesto di lenire la “ferita della memoria”.
Ma Macròn, in piena campagna elettorale per le elezioni, ha poi riservato parole molte dure nei confronti della classe dirigente algerina, accusandola di vivere di “rendita commemorativa”. Inoltre c’è stata la decisione di ridurre drasticamente il numero di visti concessi in Francia ai cittadini nordafricani, algerini inclusi.
Quello che è certo è che dopo la brutta botta già presa in Mali – dove la nuova giunta golpista non si rivela affatto subordinata alla Francia come quella precedente – la crisi diplomatica con l’Algeria segna un altro fattore negativo per le ambizioni di Parigi sulle sue ex colonie d’oltremare.
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