Cos’è una buona politica industriale? E che cosa vuol dire avere in mente quali sono i settori strategici di un’economia? Qualcuno penserà che questo Governo, e l’operazione ITA che ha rilevato Alitalia, dia una risposta.
La verità però sembra un’altra: ITA vola con i velivolo e con il marchio Alitalia, ed ha promesso acquisto di nuovi velivoli nei prossimi mesi. E allora cosa c’è che non va, se addirittura ITA riutilizza le risorse esistenti di Alitalia, e il marchio? Quello che non va è che gli unici a pagare per questo passaggio sono stati i lavoratori. Da 12.000 a 2.500, assunti con il Jobs act e quindi con meno tutele che in passato, con salari minori.
Ci si dirà, ma se era l’unico modo per salvare la compagnia di bandiera allora era un sacrificio necessario! E allora ci viene da rispondere: ma perché a fare sacrifici in questo paese devono sempre essere i lavoratori?
Perché a pagare della cattiva gestione delle imprese sia di Stato sia private (Alitalia era stata già privatizzata da Berlusconi e oggi se la deve riprendere secondo regole dettate dall’Unione Europea) devono essere i dipendenti, che per definizione non ne hanno responsabilità?
Ecco quale sarebbe un buon approccio di politica industriale: quello che mettesse almeno sullo stesso piano la sostenibilità economica e la vita delle persone.
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