Il coordinamento dei portuali Usb di Genova, Livorno, Trieste, Civitavecchia e Taranto prende parola sulle vicende di questi giorni.
“Non ci stiamo alle strumentalizzazioni che questa categoria sta subendo a causa del parallelismo con movimenti che nulla hanno a che vedere con la difesa del diritto al lavoro ed alla salute e sicurezza nelle aziende” scrive in una nota il coordinamento nazionale dei portuali iscritti all’Usb.
“La nostra richiesta non potrà mai essere quella di “togliere tutto” perché non siamo d’accordo, né mai lo saremo, con quelli che negano l’esistenza del virus e l’esigenza di contrastarlo con gli strumenti che ci sono dati. I portuali sono però contrari al green-pass perché è una misura divisiva, di scarico di responsabilità nei confronti dei lavoratori e che nulla ha a che fare con la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro” ribadisce il coordinamento.
Il coordinamento dei portuali Usb attacca anche il CLPT di Trieste, “che oggi cerca di prendere le distanze da una piazza che loro stessi hanno contribuito a determinare, ha screditato le lotte di tutti i portuali d’Italia con le sue scelte, permettendo che una lotta legittima – quella sulla questione del greenpass nei luoghi di lavoro – si trasformasse in un calderone ingestibile di posizioni negazioniste e complottiste e permettendo a personaggi ambigui ed in cerca di notorietà di infangare la categoria”.
“L’attacco che sta lanciando il Governo va però oltre – spiega il coordinamento cercando di riportare la questione diritti a livello più ampio – colpisce le pensioni, il fisco, le tutele sociali ed il salario. Oltre alla questione del greenpass va rimessa al centro una battaglia complessiva dei diritti dei cittadini e dei lavoratori che tenga assieme tutti”.
Il primo appuntamento è quello dello sciopero dei portuali di Genova proclamato per il 25 e 26 ottobre. “Con l’entrata in vigore del decreto legge 127/2021 che prevede l’obbligo di Green Pass sui luoghi di lavoro viene discriminata la classe lavoratrice, ulteriormente divisa nonché privata del reddito, delle tutele contrattuali e della privacy. Pertanto Usb Porto – si legge in una nota – indice lo sciopero di 48 ore per denunciare la gravità dell’applicazione di questa misura”.
“Esigiamo – continua la nota – che vengano garantiti tamponi antigenici (rapidi) per tutti i lavoratori vaccinati e non, su tutti i posti di lavoro e interamente a carico delle aziende come previsto nella legge 81/2008. Inoltre il servizio di screening messo a disposizione dalle aziende dovrà trovarsi in prossimità del luogo di lavoro al fine di evitare penalizzazioni logistiche e temporali ai lavoratori stessi, compresi i soggetti terzi (quali trasportatori etc.). Dovranno essere garantiti anche tutti i Dpi ai lavoratori e la sanificazione delle aree. L’appuntamento per l’inizio dello sciopero di 48 ore è presso il varco Albertazzi lunedì 25 ottobre dalle ore 6”.
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