Al termine del vertice sulla Ue e i Balcani in Slovenia, anche Draghi è tornato ad insistere sulla necessità che l’Unione Europea si doti di una maggiore capacità di manovra, strategica e militare, per proteggere i suoi interessi in un mondo che in cui stanno cambiando rapidamente gli assetti geostrategici e ben dentro una fase di competizione globale.
Secondo Draghi ma non solo, la Nato sembra “sempre meno interessata all’Europa e alle sue zone di interesse“. Per questo l’Unione Europea deve accelerare su una difesa e una politica estera e di sicurezza comuni.
“Il ritiro dall’Afghanistan per il modo in cui è stato deciso, comunicato ed eseguito – ha detto Draghi – il cambio di intenzioni che ha riguardato il contratto tra l’Australia e la Francia per la fornitura di alcuni sottomarini nucleari scartati per sottomarini di produzione americana, sono due messaggi molto chiari, che ci dicono che la Nato sembra meno interessata dal punto di vista geopolitico all’Europa e alle zone di interesse dell’Europa e ha spostato le aree di interesse ad altre parti del mondo“.
Draghi, ormai sempre più in sintonia con Macròn, ha voluto anche rispondere alle dichiarazioni di Stoltemberg – segretario generale della Nato – secondo il quale “qualsiasi tentativo di indebolire il legame transatlantico creando strutture alternative, non solo indebolirà la Nato, ma dividerà l’Europa”.
“Non credo che qualsiasi cosa che cresca fuori dalla Nato la indebolisca e indebolisca l’Europa“, è stata la replica di Draghi.
“Molti Paesi, se non tutti, hanno la sensazione di aver perso interesse geopolitico all’interno della Nato. La necessità di fare qualcosa su questo fronte c’è e non credo che fare qualcosa fuori dalla Nato indebolisca la Nato, ma è complementare alle azioni della Nato. Magari è utilizzabile in altre parti dello scacchiere geopolitico in cui la Nato non può intervenire magari rafforza la Nato, e rafforza anche l’Europa“.
Negli ambiti europei l’appartenenza alla Nato non è in discussione, ma la questione che hanno posto ormai chiaramente alcuni capi di stato dell’Unione Europea è “come rafforzare alleanze e partnership e sviluppare allo stesso tempo capacità proprie“.
Insomma nella Nato del XXI Secolo o ci saranno rapporti paritari tra Ue e Usa oppure il polo europeo si doterà di un suo apparato politico/militare calibrato sui propri interessi strategici e non su quelli degli Stati Uniti.
Il mondo sta cambiando e la Ue ha deciso da tempo di dover mostrare le proprie ambizioni imperialiste, come gli altri.
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