È un commissariamento politico quello avvenuto per mano di un decreto legge nella tarda serata di ieri. La rimozione degli attuali vertici degli istituti presieduti da Pasquale Tridico e Franco Bettoni, peraltro in scadenza a breve, è altrimenti incomprensibile alla luce del fatto che sia INPS che INAIL hanno i bilanci più che in attivo.
L’abolizione del reddito di cittadinanza fortemente voluta e ideologizzata da questo governo non poteva sopportare che a dirigere l’INPS fosse proprio colui il quale quella misura l’ha ideata e fortemente sostenuta con l’ausilio di dati incontrovertibili. Tanto più quando si dispiegheranno appieno gli effetti della manovra e la platea dei poveri e dei lavoratori poveri si alimenterà a dismisura e servirà qualcuno fidato in grado di saperla raccontare.
Per quanto riguarda l’INAIL, che si appresta – anche qui per decreto – ad accogliere oltre dieci milioni di nuovi assicurati (studenti e docenti) senza nessun incremento di personale, risulta sicuramente appetibile per la “vocazione” agli investimenti immobiliari e la sua prossimità al mondo delle imprese.
INPS e INAIL sono pezzi fondamentali del welfare di questo Paese che il governo vuole controllare, inoltre detengono e movimentano ingenti risorse economiche (solo l’INPS gestisce quasi la metà della spesa corrente!) sulle quali si intende fare cassa, fregandosene degli effetti su una vasta platea di cittadini socialmente vulnerabili.
Per giustificare il commissariamento ed assicurarsi la prossima scelta dei direttori generali il governo ha agito modificando la governance dei due istituti che, manco a dirlo, andrà nella direzione di rafforzarne il potere di controllo.
Nei prossimi giorni sapremo il nome dei commissari ma di sicuro c’è che, per quanto ci riguarda, vigileremo affinché il welfare, in questo Paese, continui ad essere garantito.
USB Pubblico Impiego
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