di Davide Matrone
Muerte Cruzada. Il Presidente della Repubblica dell’Ecuador, Guillermo Lasso ha firmato la Muerte Cruzada come prevede l’articolo 148 della Costituzione Politica dell’Ecuador in vigore dal 2008. Alle ore 7 della mattina del 17 maggio il Presidente della Repubblica in un discorso della durata di quasi 15 minuti, ha annunciato lo scioglimento delle Camere e quindi le elezioni anticipate.
“Ecuadoriani! L’Ecuador ha la necessità di un nuovo patto politico e sociale che gli permette di uscire fuori dalla grave crisi politica in cui si trova e che ogni giorno di più si rende insostenibile”, queste le prime parole del discorso alla nazione del Presidente in presenza dei rappresentanti del Gabinetto Presidenziale. Durante l’annuncio un’assenza ha fatto colpo: quella del Vicepresidente della Repubblica Alfredo Borrero che ha raggiunto Lasso solo in un secondo momento al Palacio Carondelet. Al momento nessuna chiarificazione rispetto a questa importante assenza.
La causa per la quale si è applicata la Muerte Cruzada di ieri è la terza per cui il procedimento si attiva quando c’è crisi politica e grave difficoltà interna. Tuttavia, ci sono delle voci contrarie da parte dell’opposizione che dichiarano che lo scioglimento delle Camere è incostituzionale in quanto non si applicherebbe in nessuno dei casi consentiti dalla Costituzione. Molti esponenti politici ieri hanno dichiarato che quest’atto improvviso avviene perché il Presidente non vuole sottoporsi all’impeachment. A sostenere questa posizione c’è l’ex candidato alla Presidenza Rabascall ed anche l’ex Presidente della Repubblica, Rafael Correa. Inoltre, altri politici di Pachakutik sostengono che c’erano molte probabilità che Lasso venisse destituito dal Parlamento perché vi era una maggioranza superiore ai 92 voti, sufficienti per la mozione di sfiducia.
Giudizio Politico
Con quest’atto, si pone fine a un periodo di ingovernabilità nel paese che non aveva altri sbocchi. Ieri, inoltre, si era insediata la seduta parlamentare per continuare il giudizio politico contro Lasso accusato da una parte del Parlamento di appropriazione indebita per un contratto della compagnia pubblica di trasporto petrolifero Flopec e Amazon Tanker. L’evento di ieri era già entrato nella storia politica del paese in quanto è stata la prima volta in cui Presidente è stato chiamato a presentarsi in Parlamento per difendersi da gravi accuse. Il Presidente ha pronunciato un intervento di 50 minuti (aveva a disposizione 3 ore secondo il regolamento dell’Assemblea) e non ha dato risposte e chiarificazioni convincenti rispetto alle accuse. Piuttosto ha cercato di difendersi attaccando quei parlamentari che l’hanno ostacolato e appoggiato l’impeachment. La sua affermazione “vi accuso” ripetuta in più occasioni, è diventata addirittura virale nelle reti sociali del paese in poco tempo e per qualche ora. Lasso si è autoproclamato assolutamente innocente in quanto le accuse sono infondate e “sostenute da un’assoluta immaginazione” e accusa i legislatori delle opposizione di essere ossessionati nei suoi confronti e verso il suo governo, di aver voluto ostinatamente prendere il potere in 4 occasioni perché spinti dal rancore. Infine li accusa per aver trascorso più tempo a costruire il processo contro la sua persona che a fare leggi per il bene del paese. Il giudizio politico contro Lasso, si costituisce dopo una serie di ricerche effettuate dal giornale online La Posta che aveva scoperto una fitta trama di corruzione in cui presumibilmente ci sarebbe stato il coinvolgimento del Presidente e di altri funzionari del Governo. Una volta depositati gli atti al Parlamento dell’Ecuador, quest’ultimo ha costituito una Commissione d’Inchiesta parlamentare che ha lavorato fino a giungere alla conclusione che bisognasse continuare il processo politico. In due occasioni il Parlamento ha votato a favore del proseguimento dell’impeachment. Dall’inchiesta de La Posta a ieri son trascorsi 4 mesi; un tempo sufficiente a erodere quel poco di legittimità di cui ancora “godeva” Lasso. Secondo l’ultimo sondaggio dell’impresa Market si riscontrava una disapprovazione del 82.6% da parte del popolo dell’Ecuador verso la gestione del governo in carica. Due i punti maggiormente criticati: la gestione economica e la questione della sicurezza.
Le prime reazioni
Una volta firmato lo scioglimento delle Camere si sono registrate una serie di eventi importanti. Il primo è stata la mobilitazione delle Forze Armate che in forma congiunta hanno dichiarato di voler rispettare la Costituzione e la legge del paese e di non avere nessun altro interesse se non quello di vigilare per il bene degli ecuadoriani. Questa presa di posizione è stata poi accompagnata dall’arrivo di blindati e dell’esercito alla capitale Quito che hanno circondato il Palacio Carondelet (sede della Presidenza della Repubblica), i Ministeri e tutte le principali Istituzioni dell’Ecuador. Dopo si sono susseguite una serie di dichiarazioni da parte di alcuni Ministri tra i quali quelle della Ministra dell’Educazione che ha dichiarato che nel paese le attività scolastiche sarebbero continuate con regolarità. Tuttavia, nella stessa giornata di ieri alcune scuole elementari e medie, situate nel centro storico della città e in prossimità dei Ministeri, hanno interrotto le loro attività didattiche. Lo stesso ha fatto l’Università Centrale dell’Ecuador che attraverso un comunicato ha dichiarato la sospensione temporanea dei lavori accademici. La CONAIE alle ore 14, attraverso il suo presidente Leonidas Iza ha convocato tutta la sua base all’unità indicendo l’Assemblea Permanente dei Popoli Indigeni dell’Ecuador. Il già ex presidente del Parlamento Virgilio Saquisela ha dichiarato di rispettare l’atto presidenziale e di attendere con responsabilità il verdetto della Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi in queste ore. Nella stessa giornata di ieri, inoltre, si è registrata la presenza di rappresentanti diplomatici di paesi stranieri che si sono recati al Palazzo Presidenziale dell’Ecuador.
Prossimi sviluppi
Dopo quanto successo ieri, si possono presentare vari scenari. Il primo: la Corte Costituzionale dell’Ecuador potrebbe accogliere la muerte cruzada e quindi proseguire con il processo di convocazione di elezioni anticipate. In questo caso entrerebbe già in azione il Consiglio Nazionale Elettorale che in una settimana comincerà il processo elettorale. Il paese, nel frattempo, sarà governato per un periodo di 6 mesi dal Presidente Lasso che attraverso decreti presidenziali espleterà gli affari correnti. Questo sembra essere lo scenario più probabile al momento. Il secondo: la Corte Costituzionale potrebbe respingere per inconstituzionalità la muerte cruzada e quindi si ritornerà al Parlamento che proseguirà con l’impeachment presidenziale. Terzo e quarto caso: convocazione di manifestazioni di piazza o scioperi che porterebbero ad un’ulteriore crisi politica e sociale e una risposta autoritaria del governo. Al momento questa pista è da scartare cosi come quella dell’intervento dei militari e l’instaurazione di un regime militare.
Al momento, c’è sicuramente incertezza e preoccupazione in Ecuador. Un paese che attraversa una grave crisi sociale con l’aumento esponenziale della criminalità in tutto il paese e in particolare nelle Regioni di Esmeraldas, del Guayas e di Santo Domingo dove le bande criminali hanno conquistato sempre più territori. Nel frattempo già emergono alcuni nomi dei primi candidati presidenziali come quello di Fernando Villavicencio vicino al Presidente Lasso, dell’avvocato di Guayaquil Pedro Granja e riappaiono alcune figure politiche che si sono già candidati a elezioni municipali e politiche come Yaku Perez (al quasi ballottaggio alle elezioni del 2021), Hervas candidato a sindaco di Quito. Nelle prossime ore, con il pronunciamento della Corte Costituzionale avremo più chiara la situazione in un paese sempre più in balie delle onde.
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