Trattativa sugli ostaggi. Due compaiono in video
Una delegazione di Hamas, guidata dal capo dell’ufficio politico Ismail Haniyeh e dall’ex leader dell’ufficio politico Khaled Mashal, è arrivata al Cairo per colloqui sugli ostaggi.
Il direttore della Cia, William Burns, il capo del Mossad, David Barnea, e il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, hanno discusso invece a Doha un piano che prevede il rilascio da parte di Hamas di 10-20 ostaggi al giorno in cambio di un’interruzione di tre giorni dell’offensiva di Israele e della consegna nella striscia di Gaza di nuovi aiuti umanitari.
Lo riferisce l’emittente statunitense CNN citando una fonte diplomatica a conoscenza del contenuto dei colloqui.
La Jihad islamica, altra organizzazione palestinese presente a Gaza, ha diffuso un video di due ostaggi, sostenendo che sono nelle sue mani nella Striscia. Le immagini in video mostrano un bambino e una donna anziana, Yagil Yaakov e Hanna Katzir che potrebbero essere liberati per motivi umanitari.
A Gaza crimini di guerra
L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha dichiarato che l’evacuazione forzata dei palestinesi dal nord verso il sud della striscia di Gaza è un “crimine di guerra”.
Dal lato egiziano del valico di Rafah, Turk ha affermato che “Gaza è già stata descritta come la più grande prigione a cielo aperto del mondo prima del 7 ottobre” e ha vissuto “un’occupazione di 56 anni e un blocco di 16 anni da parte di Israele”.
Il commissario ha condannato le “atrocità brutali e scioccanti commesse da Hamas”, sottolineando che “la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi equivale a un crimine di guerra, così come l’evacuazione forzata illegale dei cittadini”. Secondo Turk, “la situazione attuale è la più pericolosa degli ultimi decenni”.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha ribadito che non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza senza il rilascio degli ostaggi. “Voglio mettere da parte tutte le voci inutili che sentiamo da tutte le direzioni e ripetere una cosa chiara: non ci sarà cessate il fuoco senza il rilascio dei nostri ostaggi”, ha detto citato dal Times of Israel.
Il portavoce delle forze di difesa ha reso noto che oggi Israele aprirà nuovamente la strada Salah-al-Din al traffico da nord a sud per i civili palestinesi tra le 10 e le 16. Nei giorni precedenti il corridoio è stato aperto solo per quattro ore.
L’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) stima che 72.000 persone siano fuggite dall’apertura di un corridoio di evacuazione il 5 novembre scorso ma che i movimenti sono continui. Ma centinaia di migliaia di persone si trovano ancora a vivere in una “situazione umanitaria disastrosa” e “stanno lottando per ricevere il fabbisogno necessario di cibo e acqua per la loro sopravvivenza”.
Gaza. Duri scontri a Jabalia tra combattenti palestinesi e militari israeliani
Duri scontri nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza. Lo hanno annunciato le stesse forze armate israeliane, spiegando che i militari israeliani hanno combattuto contro membri di Hamas e del movimento islamista della Jihad islamica palestinese che si trovavano sia “in superficie che in un tunnel sotterraneo nell’area”.
L’esercito israeliano ha comunicato ieri l’uccisione di un altro proprio militare la cui morte porta a 32 il numero di soldati deceduti nel conflitto.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno detto che il soldato è stato ucciso durante i combattimenti di ieri, mentre altri tre militari sono rimasti gravemente feriti. L’aviazione israeliana ha sferrato centinaia di attacchi aerei nella striscia di Gaza nella giornata di ieri.
Sei palestinesi uccisi a Jenin. Sono 168 dal 7 ottobre
Sei palestinesi sono stati uccisi oggi a Jenin (Cisgiordania settentrionale) durante una vasta operazione, ancora in corso, condotta dall’esercito israeliano. Lo riferiscono fonti palestinesi ed israeliane.
Secondo la agenzia di stampa palestinese Maan negli scontri si sono avuti anche sei feriti, alcuni dei quali versano in condizioni gravi. Anche ruspe militari sono state impiegate a Jenin per rimuovere tratti di asfalto.
A Itamar risultano invece feriti, uno gravemente, due coloni israeliani.
Arrestati esponenti politici palestinesi/israeliani
L’ex parlamentare della Knesset, il politico arabo israeliano Mohammad Barakeh, presidente dell’Alto comitato di controllo per i cittadini arabi di Israele, è stato arrestato da agenti di polizia israeliani mentre era a bordo della sua automobile.
Insieme a lui tra ieri e oggi, sono stati arrestati 4 importanti membri del partito arabo Balad/Tajammo, tra cui il leader Sami Abu Shehadeh, l’ex leader Mtanes Shehadehe, il vicesegretario generale, Yousef Tartour e l’ex parlamentare Haneen Zoabi. Anche un altro membro del Comitato di controllo, Mahmoud Mawasi, è stato trattenuto dalla polizia.
In un comunicato le forze armate israeliane hanno affermato che Mohammad Barakeh è stato arrestato per aver sfidato l’ordine della polizia tentando di organizzare una manifestazione illegale che avrebbe potuto “incitare disordini e danneggiare l’ordine pubblico”.
Barakeh, intendeva organizzare, ieri a Nazareth, un sit-it contro la guerra a Gaza. L’ex leader del partito Hadash, parlamentare israeliano dal 1999 al 2015, ha informato ieri il comandante della polizia di Nazareth che l’Alto Comitato di Controllo intendeva organizzare un piccolo raduno che non prevedeva più di 50 partecipanti.
Nella sua comunicazione Barakeh ha sottolineato che, proprio secondo la legge israeliana, una manifestazione con meno di 50 partecipanti non necessita di permessi.
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