Dall’alba di questa mattina, al porto di Genova è in corso il presidio per impedire il passaggio della nave della ZIM, carica di armamenti e diretta a Israele. Al varco San Benigno centinaia di operai portuali, studenti, pacifisti e attivisti solidali con il popolo palestinese, bloccano il varco con lo slogan “la guerra comincia da qui” “fermiamo le navi della morte”. Oltre al varco della ZIM, principale compagnia logistica israeliana, è stato bloccato anche il varco dei traghetti.
Guarda il video del presidio al Porto.
L’iniziativa di oggi raccoglie l’invito dei sindacati palestinesi, che nei giorni scorsi avevano diffuso un appello nel quale chiedono ai lavoratori delle industrie coinvolte di rifiutarsi di costruire armi destinate ad Israele, di rifiutarsi di trasportare armi da e verso Israele, di passare mozioni e risoluzioni al proprio interno volte a questi obiettivi, di agire contro le aziende coinvolte con il brutale ed illegale assedio messo in atto da Israele, in particolare se hanno contratti con le istituzioni dei singoli paesi, di mettere pressione sui governi per fermare tutti i commerci militari ed in armi con Israele, e nel caso degli Stati Uniti, per interrompere il proprio sostegno economico diretto.
I portuali genovesi hanno invitato “a lottare e a opporci con tutta la nostra forza a questa guerra, boicottandola praticamente con i mezzi che abbiamo a disposizione e quindi chiediamo a tutte e tutti di partecipare al presidio”.
Il comunicato dell’Usb.
Blocco al porto di Genova: fermare il massacro del Popolo Palestinese, fermare il traffico di armi nei porti italianiFonte
I portuali USB, rispondendo insieme al Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova all’appello internazionale della Federazione Sindacale Mondiale, stanno manifestando questa mattina il porto di Genova per protestare contro il traffico di armi e in solidarietà al popolo palestinese.
Oltre al presidio al porto è partito un corteo verso la sede della Zim, compagnia di bandiera israeliana che ha reso disponibili le proprie infrastrutture e la propria flotta navale per rifornire l’esercito israeliano.
Qui la prima parte del presidio.
Qui il corteo.
Fermare il massacro del Popolo Palestinese, fermare il traffico di armi nei porti italiani!
Unione Sindacale di Base
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