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21/02/2025

Italia - Rallenta l’aspettativa di vita, la causa è l’attacco alla sanità pubblica

Se c’è una cosa che ha reso evidente a tutti lo straordinario miglioramento delle condizioni sanitarie avvenuto nell’ultimo secolo è stato il veloce aumento dell’aspettativa di vita nei paesi più sviluppati, che in una certa misura sta interessando sempre più anche altre realtà che un tempo veniva classificate come appartenenti al Terzo Mondo.

Il risultato è quello che, in campo medico, viene chiamata la ‘transizione epidemiologica’, così definita in una pagina della Treccani: “il passaggio da una situazione di prevalenza di malattie infettive a patologie croniche e degenerative, con un conseguente slittamento in avanti dell’età di morte”.

Questa transizione è parte di un più generale ‘circolo virtuoso’ invece che ‘vizioso’, che viene definito come ‘transizione sanitaria’, i cui fattori principali sono il miglioramento del tenore di vita e dell’alimentazione, i progressi della medicina e l’aumento del livello di istruzione, che ha portato con sé una maggiore consapevolezza sulle pratiche igienico-sanitarie individuali.

In sintesi, un generale sviluppo della società ha allungato l’aspettativa di vita, accompagnandosi alla progressiva preminenza di malattie legate più alla vecchiaia che ai pericoli pandemici. Ovviamente, il Covid-19 ha segnato una battuta d’arresto in questo processo, e ci ha ricordato che gli agenti patogeni sono ancora da tenere sott’occhio.

Il 18 febbraio, però, su The Lancet Public Health è stato pubblicato un articolo molto dettagliato e approfondito, che ha detto qualcosa di più. È il risultato dell’analisi dei GBD 2021 Europe Life Expectancy Collaborators, ovvero di esperti dell’ambito della salute che lavorano dentro questo grande programma di studio che ha lo scopo di “migliorare i sistemi sanitari ed eliminare le disparità”.

Nicholas Steel, il primo autore del contributo scientifico, ha così commentato: “dal 1990 al 2011, la riduzione dei decessi per malattie cardiovascolari e tumori ha continuato a portare ad aumenti sostanziali dell’aspettativa di vita, ma decenni di miglioramenti costanti hanno infine rallentato intorno al 2011, con marcate differenze internazionali”.

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