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22/02/2025

Il vertice arabo di Riad frena i piani di Trump su Gaza

I leader di cinque paesi arabi (Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Qatar, EAU) si sono riuniti ieri a Riad per discutere i piani per la ricostruzione postbellica di Gaza.

Il vertice è stato convocato in un momento di crescente opposizione nella regione alla proposta di Donald Trump di far sì che gli Stati Uniti assumano il controllo del territorio palestinese e ne sfollino la popolazione.

Le dichiarazioni di Trump – apertamente sostenute da Israele – hanno suscitato condanne in tutto il mondo arabo, con i leader arabi che hanno respinto qualsiasi tentativo di sfollare i palestinesi e si sono impegnati a sviluppare un proprio quadro per la ricostruzione di Gaza.

Secondo la Saudi Press Agency, i leader riuniti a Riad hanno ribadito il loro impegno a sostenere la causa palestinese e hanno scambiato opinioni sugli sviluppi regionali e internazionali.

Il presidente egiziano Al Sisi, ha cancellato una visita a Washington per protestare contro la proposta di Trump. Al Sisi ha annunciato un piano per la ricostruzione di Gaza che prevede il mantenimento della popolazione palestinese nella propria terra, opponendosi così al trasferimento forzato. L’Egitto potrebbe trovarsi presto di fronte alle pressioni economiche, considerando che gli Stati Uniti forniscono annualmente aiuti militari e civili per circa 2 miliardi di dollari. Una cifra però non impossibile da sostituire da parte dei paesi arabi del Golfo.

“Dal nostro punto di vista, ciò che accadrà a Gaza dopo questo conflitto è una questione palestinese”, ha affermato il ministro degli esteri del Qatar al-Ansari quando gli è stato chiesto un commento sull’obiettivo dichiarato di Israele di eliminare Hamas. “È una questione palestinese su chi rappresenta i palestinesi in una veste ufficiale e anche sui gruppi e i partiti politici nella propria sfera politica”, ha affermato.

Durante il recente incontro con il segretario di stato USA Rubio, lo sceicco degli Emirati Arabi Uniti Mohamed bin Zayed al Nahjan ha ribadito la posizione degli Emirati respingendo qualsiasi tentativo di allontanare il popolo palestinese dalla propria terra.

Le discussioni sono destinate a proseguire in occasione del prossimo vertice arabo di emergenza al Cairo del 4 marzo, dove i leader regionali affronteranno la crisi in corso a Gaza e la stabilità della regione in senso più ampio.

Il vertice straordinario della Lega Araba al Cairo, quindi, potrebbe rappresentare un momento chiave per definire le prossime mosse della diplomazia regionale e chiarire se il piano Trump troverà applicazione o se prevarranno soluzioni più orientate al rispetto della sovranità palestinese.

Donald Trump ha intanto dichiarato che “si siederà” e guarderà i paesi arabi elaborare una controproposta al suo piano per gli Stati Uniti di “prendere il controllo” della Striscia di Gaza e sfollare con la forza due milioni di palestinesi.

Venerdì, mentre era in corso il vertice arabo a Riad, ha detto per la prima volta che non avrebbe costretto nessuno ad accettare i palestinesi della Striscia di Gaza, ma ha comunque pensato che fosse una buona idea.

“Non lo sto forzando. Mi siederò e lo consiglierò, e poi gli Stati Uniti saranno i proprietari del sito”, ha detto a Fox News Radio, aggiungendo: “Un altro modo per farlo è con le persone lì, ma non credo che funzionerebbe. Mi piace il mio piano”.

A Gaza si va concludendo la prima fase della tregua che dovrebbe scadere il 1° marzo, e che ha visto finora il rilascio di 19 ostaggi israeliani in cambio di oltre 1.100 palestinesi prigionieri nelle carceri israeliane.

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