L'Artico si sta sciogliendo più velocemente del previsto:
entro l'estate del 2050 sarà senza ghiaccio. Secondo James Overland,
oceanografo del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA),
già nel 2020 - e non oltre il 2050 - l'Artico sarà quasi completamente
senza ghiaccio".
Il rapido scioglimento dei ghiacci marini è dovuto all'incremento
altrettanto veloce delle temperature, a sua volta conseguenza della
diffusione nell'atmosfera dei gas a effetto serra. Un effetto domino che
secondo Overland è "l'indicatore più visibile del cambiamento climatico
globale".
Overland spiega che il 10-15 percento dei ghiacci continuerà ad essere nell'Artico in inverno,
il problema è l'estate, stagione in cui il ghiaccio si scioglie. Dagli
studi risulta che la quantità di ghiaccio marino perso in estate è
aumentata negli ultimi anni a causa del riscaldamento globale.
Le rilevazioni del NOAA segnalano che l'anno scorso si è toccato il record negativo, e le proiezioni indicano che la tendenza già rilevata in passato sta accelerando. "Abbiamo già perso tre quarti del volume di ghiaccio marino dal 1980 ad oggi" ha spiegato Overland.
Wang Muyin dell'Institute for the Study of Atmosphere and Ocean
dell'università di Washington, che ha partecipato allo studio, ha
spiegato che i ricercatori hanno usato tre approcci differenti per
studiare il fenomeno dello scioglimento dei ghiacci, e in tutti in casi
risulta che "non ci sarà più ghiaccio d'estate nell'Artico prima della
metà di questo secolo".
Le dirette conseguenze sono la compromissione dell'habitat per la fauna
artica, l'aumento dell'attività di perforazione petrolifera e dei
trasporti marini. Soprattutto Overland fa riferimento all'accentuarsi di fenomeni meteorologici più estremi
per chi vive nell'emisfero settentrionale. "È difficile in questo
momento dire se le forti tempeste di neve degli ultimi due anni siano
state causate da quello che sta succedendo nella regione artica, o se il
percorso dell'uragano Sandy sia stato dettato dai cambiamenti climatici
nell'Artico, ma ci sono indicazioni per un clima più estremo man mano
che l'Artico si riscalderà".
Una prospettiva non certo allettante. Forse è meglio ascoltare il consiglio di Stephen Hawking e iniziare a colonizzare altri mondi? Il fisico e cosmologo britannico pochi giorni fa aveva ammonito
di continuare l'esplorazione spaziale "per il bene dell'umanità",
perché il genere umano "non sopravvivrebbe altri mille anni senza
scappare dal nostro fragile pianeta". Secondo il celebre scienziato
l'ultimo secolo di espansione umana è stato un reale "cataclisma" per il
nostro pianeta. Difficile dargli torto.
Fonte
Difficile dargli torto,?!? Io direi che è difficile definirlo scienziato uno che ragiona a questa maniera. Anche gli inglesi hanno uno Zichichi...
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