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16/04/2013

Padron Casaleggio annulla le quirinarie, poi ci ripensa

Se la serietà di un movimento si deve giudicare in base al rispetto delle regole che ci si è dato, il "cinque stelle" sta messo veramente male.

Gianroberto Casaleggio, stamattina, parlava  al convegno degli imprenditori Confapri. Non risulta che si sia sprecato molto per qualche assemblea di lavoratori, "stabili" o "precari" che fossero. Ma non s'è perso nemmeno una riunione condominiale di imprenditori.
Gli iscritti  al M5S "certificati" fino al 31 dicembre 2012 stavano intanto votando per scegliere, tra i nove candidati selezionati in una prima tornata (Grillo si era autoeliminato) il nome che il movimento proporrà come presidente della Repubblica. Logica avrebbe voluto che anche "il boss" si rimettesse alla scelta della Rete, anche perché la consultazione è condotta dalla sua stessa società (la Casaleggio and Partners), e quindi ha già un bel vantaggio oggettivo rispetto agli altri votanti.
Ma evidentemente i primi exit poll virtuali stavano dando un risultato sgradito. E quindi ha voluto precisare che "Il presidente della Repubblica deve essere super partes, possibilmente non politico e che rappresenti tutti gli italiani". Insomma, se scegliete qualcuno che non sia fatto come ho detto, non vale.
Un intervento nel quale alcuni hanno letto la volontà di bloccare il gradimento manifestato dalla rete nei confronti di Emma Bonino e Romano Prodi. Se togliamo dalla lista anche Gino Strada e Dario Fo, che per motivi diversi hanno accolto sorridendo la propria presenza nella surreale consultazione, e senza dubbio anche Stefano Rodotà (che è stato parlamentare con la sinistra indipendente e per un brevissimo periodo presidente del Partito Democratico della Sinistra), nonché Ferdinando Imposimato (parlamentare con lo stesso percorso di Rodotà, all'incirca) ne restano soltanto tre:  Gustavo Zagrebelski, Giancarlo Caselli e Milena Gabanelli.
Il primo è un costituzionalista a tutto tondo, inflessibile persino col padre-padrone del giornale con cui collabora da una vita (Scalfari di Repubblica), difficilmente compatibile con la sguaiatezza istituzionale grillina; il secondo è un magistrato che persegue i No Tav come se fossero Al Qaeda. La terza è forse l'unica che corrisponde all'identikit di Casaleggio. Tana.

Naturalmente, nella politica italiana, nessuna posizione è mai definita. Tempo qualche ora il co-fondatore del M5S precisa: "Prodi? Noi ci rimettiamo sempre alle decisioni del Movimento, per cui se il Movimento dovesse scegliere Prodi, voteremo lui..."

Fonte

Ennesima dimostrazione che il movimento si muove come un elefante in una cristalleria. La strada è tutta in salita.

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