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30/04/2013
Il primo errore logico di Letta
Il Presidente del Consiglio Enrico Letta si presenta alla Camera per
chiedere la fiducia al neonato governo. Nel suo discorso Letta cade
nell’abusato errore logico di considerare il pareggio di bilancio
pubblico necessario per tenere sotto controllo i tassi d’interesse. Al
tempo stesso, i provvedimenti fiscali da lui elencati preannunciano un
calo delle entrate tributarie che sarà difficile coprire con equivalenti
tagli di spesa. Il governo sembra dunque avere fin dall’inizio una sola
chance per non contraddirsi: presentarsi ai tavoli delle trattative di
Bruxelles non semplicemente con una richiesta di ritocco dei vincoli di
bilancio ma con una più generale proposta di riforma dei Trattati
europei. Ma un acritico sostenitore dell’euro come Letta e un convinto
difensore dell’austerity come il ministro dell’Economia Saccomanni,
saranno in grado di assumere un simile incarico? Per questo scopo,
dovrebbero in primo luogo cambiare il modo in cui hanno fino a ieri
inteso il processo economico. I dubbi che una tale “rivoluzione
copernicana delle menti” possa realmente verificarsi non mancano. Radio
Popolare intervista Emiliano Brancaccio.
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