La "bolla immobiliare" - l'apparenza della ricchezza patrimoniale degli
italiani, che tanto fa incazzare i meno intelligenti tra i tedeschi -
sembra a un passo dall'esplosione.
Nel III trimestre 2012 ammontano a 134.984 le convenzioni
notarili per compravendite immobiliari (ovvero i passaggi di proprietà)
(-23,1% rispetto allo stesso periodo del 2011). Un tracollo verticale
dell'intero settore, dunque, che si è fin qui riflettuto limitatamente
sui prezzi soltanto in virtù del fatto che le banche - avendo iscritto
ipoteca su molti immobili venduti con mutuo - si rifiutano di ammettere
"svalutazioni" che inciderebbero pesantemente sui loro bilanci. I
prezzi di partenza di una trattativa di vendita risultano così ancora
molto alti, e contribuiscono da parte loro a bloccare ancor più il
mercato.
Le convenzioni per la compravendita di unità
immobiliari ad uso abitazione ed accessori (125.903 nel III trimestre
2012), rappresentano il 93,3% delle convenzioni rogate, a fronte di un
contenuto 6% per le convenzioni di compravendita di unità immobiliari ad
uso economico (8.065) e di un residuale 0,7% per quelle relative agli
immobili ad uso speciale e le multiproprietà (1.016). Da questi dati
disaggregati emerge che le vendite riguardano quasi esclusivamente
immobili per uso abitativo, mentre quelle per uffici o stabilimenti
industriali crollano fin quasi a scomparire. Della serie: le imprese
chiudono e le nuove non ci sono.
Nel III trimestre 2012 le
convenzioni per il trasferimento di proprietà di unità immobiliari ad
uso economico raggiungono il loro vertice negativo (-25,7%);
significativa è anche la variazione tendenziale per i trasferimenti di
proprietà degli immobili ad uso abitazione ed accessori (-23,6%); in
ambedue i casi si tratta del calo tendenziale più elevato a partire dal
primo trimestre 2008. C'è un'accelerazione della contrazione dovuta in
maniera evidente al crollo dei redditi. Ben pochi - specie tra le
giovani coppie - si possono permettere l'acquisto di una casa.
Le convenzioni ad uso residenziale registrano, nello stesso trimestre,
il calo tendenziale più marcato nel Nord-est (-25,4%), nel Nord-ovest
(-24,7%) e nelle città non metropolitane (-24,1%).
Per le
convenzioni che riguardano immobili ad uso economico il calo tendenziale
è maggiore nelle Isole (-31,9%), nel Nord-ovest (-29%) e nelle grandi
città (-28,5%). Significativo, perché la crisi produttiva insiste con
maggiore forza là dove degli insediamenti consistenti, invece, c'erano.
Ma nelle isole (Sardegna e Sicilia) è in atto addirittura una
desertificazione delle attività economiche.
Nei primi 9 mesi del
2012 le convenzioni notarili per compravendite di unità immobiliari
sono state 457.518 (-21,4% rispetto allo stesso periodo del 2011). Le
Isole (-24,4%), il Nord-est (-23,3%) e il Centro (-22,5%) presentano
cali tendenziali superiori alla media nazionale.
Le concessioni
di ipoteche immobiliari a garanzia di mutui, finanziamenti ed altre
obbligazioni verso banche e soggetti diversi dalle banche registrano,
nei primi tre trimestri del 2012, una flessione tendenziale del 39,5%,
con picchi negativi nelle Isole (-50,6%) e nel Sud (-42,8%), che sono le
ripartizioni dove si registrano i cali maggiori anche nel III trimestre
(rispettivamente -43,9% e -42%). Una conferma della condizione tragica
in cui è finito il Mezzogiorno.
Delle 193.101 convenzioni
registrate dai notai nei primi nove mesi del 2012 per mutui,
finanziamenti ed altre obbligazioni con costituzione di ipoteca
immobiliare, il 33,9% si colloca nel Nord-ovest, il 24,6% nel Nord-est e
solo il 6,9% nelle Isole.
Fonte
Crollano i mattoni, e quando le banche non si potranno più permettere di drogare il settore, ci sarà da ridere.
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