Aumentano i finanziamenti e il flusso di armi verso i "ribelli" siriani.
Il gruppo più grande, il "Fronte al Nusra" rivendica di far parte di Al
Qaida. L'occidente arma quel "terrorismo" che dice di voler combattere.
Geniale!
Al termine di una riunione - maratona a Istanbul, che si è
conclusa all'una di notte, i ministri degli esteri degli 11 Paesi
occidentali e musulmani del gruppo "Amici della Siria", fra cui
l'Italia, hanno chiesto l'avvio di trattative per una soluzione politica
del conflitto, che ponga fine immediatamente all'attuale bagno di
sangue.
L'opposizione siriana ha "rassicurato" la comunità
internazionale, preoccupata per l'avanzata della componente jihadista,
che non ci saranno vendette e che le armi "non finiranno nelle mani
sbagliate". E gli Usa, per bocca del segretario di stato John Kerry,
hanno annunciato lo stanziamento di altri 123 milioni di dollari di
aiuti 'non letali' all'opposizione armata.
Secondo la stampa
americana, Washington dovrebbe fornire ai ribelli materiale militare
definito 'difensivo', come mezzi blindati, giubbotti antiproiettile o
occhiali di visione notturna.
La riunione si è svolta in un clima
segnato dalla recente ammissione da parte del "Fronte al Nusra", in
pratica la parte "combattente" della ribellione, di fare parte della
rete di Al Qaida. Una conferma che ha creato, come si dice in gergo
diplomatico, "disagio" nei Paesi occidentali che appoggiano la
ribellione sunnita.
Il ministro degli esteri tedesco Guido
Westerwelle ha chiesto all'opposizione 'moderata' di prendere "chiaramente le distanze dal terrorismo". I ribelli chiedono armi e
appoggio militare. Ma il timore, ha detto Westerwelle, è che le armi
possano finire ''nelle mani sbagliate'', cioè ai gruppi jihadisti
vicini ad Al Qaida.
La coalizione nazionale siriana in una nota
diffusa a margine della riunione si è impegnata a ''respingere e
condannare'' il terrorismo e l'estremismo e a garantire che le armi che
saranno loro fornite non finiscano appunto ad Al Qaida. Ma si tratta in
tutta evidenza di "promesse obbligate", fatte giusto per non perdere
finanziamenti e armamenti. Ma nessuno, sul terreno, può "garantire" un
fico secco.
Fonte
Sembra la riedizione del copione afghano anni '80. Prima si armano e sostengono i miliziani, qualche decennio dopo gli si muove guerra globale. Potere di interessi che cambiano direzione più in fretta del vento.
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