Forzando un po' quanto le agenzie riportavano, avevamo concluso - ieri - che Casaleggio aveva indicato come candidato-presidente Milena Gabanelli. Guarda un po', è arrivata prima...
Casaleggio parlava davanti a una platea alquanto vuota di imprenditori torinesi,
e aveva tracciato un identikit del candidato che tagliava fuori Prodi,
Rodotà, Imposimato, Bonino (per fortuna...). Dei restanti, avevamo
scartato noi sia Gino Strada che Gustavo Zagrebelski, perché troppo seri
per farsi impegnare da un giochino così; il giudice Caselli perché in
totale contraddizione col "sentimento No Tav" che comunque anima la
galassia dei votanti grillini, e Dario Fo per il buon motivo che ci
aveva riso su, dicendo che ognuno deve far bene il mestiere che si è
scelto.
Restava soltanto Milena Gabanelli, fustigatrice della
"casta", ma anche di banche, imprese, Vaticano, ecc. L'unico nome - tra i
nove "papabili" - su cui non si sarebbe mai potuto verificare
l'"effetto Grasso". Ovvero la convergenza tra Pd e parte del M5S.
Avevamo
anche sottolineato la doppia scorrettezza di Casaleggio (indicare un
identikit ideale a votazioni aperte, ma soprattutto il fatto che le
"quirinarie" si svolgevano utilizzando un sistema informatico di sua
proprietà - della Casaleggio & Partners, per essere precisi). Ma
pensavamo di aver soltanto fatto un esercizio di "laicità andreottiana".
E invece è proprio arrivata prima.
A
suo onore tornano le prime dichiarazioni, dopo aver appreso "la
notizia". "Quando pensano che tu sia all'altezza di un compito così
grande si può solo essere onorati, perché è altamente gratificante", ha
detto commentando la scelta di M5S. Poi ha aggiunto di sentirsi
"assolutamente commossa e anche sopravvalutata".
Chapeau a lei, buuh! a Casaleggio...
Nessun commento:
Posta un commento