Quasi in testa nelle spese militari, ultimi in istruzione e cultura. L'identikit di un paese governato in modo infame e suicida.
Nessuna
classifica è neutrale, né perfetta. Ma mettendone insieme due o tre, o
anche di più, ne viene fuori un quadro abbastanza nitido di un paese e
della sua classe politica. Se parliamo di spese, infatti, parliamo di
“scelte politiche”. Si spende di più per quello che è considerato più
importante, di meno per quel che non interessa. Una questione di
“valori” politici ed etici, progettuali, che presiede alla distribuzione
dello “sforzo”.
Per
esempio. L'Italia è penultima in Europa per la percentuale di spesa
pubblica destinata alla cultura: appena l'1,1%, a fronte della media del
2,2% dei 27 Paesi dell'Ue, matematicamente il doppio. Dietro di noi c'è
solo la Grecia, ma negli ultimi tre anni Atene non ha più avuto una
politica economica appena appena discrezionale. I governi italiani,
dunque, l'hanno ridotta per scelta quasi libera. In fondo, siamo anche
l'unico paese del mondo industrializzato ad avere avuto un ministro
dell'economia che dichiarava “la cultura non si mangia” (Giulio
Tremonti). Lo avessero pensato i predecessori, staremmo ancora a
dipingere cervi nelle grotte...
In
compenso, nel 2012 l’Italia è salita al decimo posto nel mondo – quarta
in Europa – tra i paesi con le più alte spese militari. Eravamo
undicesimi, nel 2011; si vede che il governo “tecnico” ci ha messo del
suo. 34 miliardi di dollari l'anno, ovvero 26 miliardi di euro, 70
milioni al giorno. Mentre tagliava tutto, aumentava la spesa militare
(acquisto di F35, missioni all'estero, ecc). Il dato viene dal Sipri,
istituto internazionale con sede a Stoccolma.
Ma
l'Italia dà un grande contributo anche ai profitti finanziari. Il 17,3%
della spesa pubblica se ne va infatti per il pagamento degli interessi
sul debito. Peggio, ancora una volta, stanno solo Grecia (24,6%), Cipro
(24,1%) e Ungheria (17,5%).
L'identikit
di questo paese ne esce quindi fuori nitido: si impegna come servo
militare dell'imperialismo più forte (è il più fedele esecutore europeo
degli ordini Usa, dopo la Gran Bretagna), ha deciso di mantenere
nell'ignoranza perenne la propria popolazione tagliando il cordone
ombelicale con la propria storia culturale trimillenaria, si svena per
pagare interessi su un debito che (al 130% del Pil) ognuno sa che non
potrà mai essere restituito.
Nessun libro, ma solo moschetto! Neanche il fascismo era arrivato a tanto...
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