Per legge i pignoramenti su stipendi e pensioni non possono superare il
10% per debiti fino a 2.500 euro, un settimo per debiti da 2.500 euro a
5.000 euro e il 20% per debiti superiori a 5.000 euro.
Un governo criminale, che costringe la gente a togliersi la vita
oppure gliela toglie direttamente. È il governo Monti, teoricamente in
sella solo per il disbrigo dell'”ordinaria amministrazione”.
Nelle pieghe del Decreto Salva Italia, tra quei codicilli scritti in
aramaico che nessuno può interpretare, c'è anche la possibilità di
espropriare l'intero stipendio o pensione su richiesta dei creditori (il
cosiddetto “pignoramento presso terzi”). Il codice di procedura civile,
tutt'ora in vigore, prevede invece che l'entità del pignoramento non
possa superare per legge la soglia di un decimo per debiti fino a 2.500
euro, un settimo per debiti da 2.500 euro a 5.000 euro e un quinto per
debiti superiori a 5.000 euro.
Il decreto riguarderebbe – è fa
incazzare ancora di più il fatto di dover usare il condizionale – anche i
lavoratori dipendenti. In pratica, diventa possibile affamare famiglie
intere fino all'estinzione totale del debito. E questo grazie a un
decreto chiamato "Salva Italia"... Assassini che prendono per i fondelli le vittime, insomma.
Eppure non c'è stata nessuna modifica delle norme contenute nel codice
civile. Ma ad un governo di “tecnici” con intenzioni criminali non fa
certo difetto la fantasia. L'escamotage passa per la norma che dal
dicembre 2012 costringe a pagare esclusivamente tramite conto corrente
bancario, postale o libretto di risparmio, gli stipendi o le pensioni
superiori ai mille euro.
Il rischio, peraltro, è ancora peggiore:
il concessionario della riscossione (Equitalia, ma anche altri
creditori), piuttosto che avviare una procedura coattiva di pignoramento
dello stipendio o della pensione, sottoposta come tale ai nuovi limiti
sopra evidenziati, potrebbe addirittura aggredire direttamente l'intera
somma detenuta sul conto corrente del debitore.
Naturalmente ora
ci sarà bisogno di altri “tecnici” per vedere come possa accadere che
una legge – quella che limita al 20% il pignoramento – possa essere
aggirata da una norma che limita l'uso del contante. Sul piano
giuridico, infatti, non è che la “forma” del denaro – elettronico o
contante – possa incidere sulla determinazione del limite.
Al
momento, il trucco sembra questo: una volta che la mensilità è arrivata
sul conto corrente bancario o postale, essa perde la qualifica di
"emolumento di lavoro dipendente o pensionistico". E quindi anche le
tutele (la percentuale pignorabile) previste dalla legge.
Dovrebbe
essere a quel punto il singolo debitore a dover "dimostrare" che su quel
conto affluisce soltanto lo stipendio o la pensione, e che quindi
eventuali cifre superiori alla singola mensilità sarebbero solo frutto
di risparmi fatti sulle mensilità precedenti. Ma è materialmente
impossibile che su un conto non vengano fatte anche operazioni
differenti. Quindi...
In ogni caso, segnatevi i nomi dei
partiti che hanno votato l'intero decreto dando la "fiducia" a questo
governo: Partito democratico, Popolo delle libertà, Udc. Se volete
tradurre in facce: Bersani, Berlusconi, Casini. Noi non crediamo alla
macumba, ma le maledizioni corali della popolazione italiana qualche
effetto potrebbero anche sortirlo...
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