E' la scelta più
disperatamente conservatrice che ci potesse essere. E appare anche del
tutto inutile a sciogliere i nodi istituzionali e politici. Il ritorno
dell'ottantotenne è la fotografia di una classe dirigente incapace di
cambiare.
''Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi
sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando
che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di
responsabilità''. La retorica è sempre la stessa, ma anche la sostanza:
impedire che un quadro disastrato finisca di collassare sotto una spinta
- deviata quanto si vuole - al "cambiamento".
In pratica Napolitano
attende di sapere se i partiti, oltre a votarlo sicuramente, sono poi
anche disposti a fare un "governissimo" come da lui proposto fin
dall'inizio. Se n'è accorto persino l'acutissimo Vendola: "E in corso la
tessitura delle larghe intese. Vince l'ipotesi restauratrice rispetto
al cambiamento. Ha vinto Berlusconi".
Del resto è la prima volta
nella storia che un presidente della Repubblica "rischia" di fare il
bis. E già questo definisce il punto limite cui è giunta l'impossibilità
di trovare una mediazione tra interessi in campo. Paradossalmente, ma
non troppo, è proprio la debolezza della risposta "di massa" ad aver
lasciato campo libero all'espressione delle divisioni all'interno del
potere; un'opposizione forte avrebbe "compattato" il fronte, o almeno
costretto a fare valutazioni più serie e meno egoistico-correntizie.
Appare
chiaro che si tratta di una scelta-tampone, buona per varare nel tempo
più rapido un governo purchessia e poi andare alle urne, anche se
Napoitano sarebbe personalmente contrario. Ma questa configurazione
parlamentare non può decidere unitariamente nemmeno l'ora in cui
prendere il caffè.
p.s. Vale la pena di riportare la frase con
cui Napolitano, solo un mese fa (14 marzo 2013), aveva scartato
l'ipotesi di rielezione:
"Non mi convinceranno a restare. Mia
elezione non è soluzione e sarebbe ai limiti del ridicolo". Anche gli
orlogi torri segnano due volte al giorno l'ora giusta. Quindi anche noi,
per una volta, possiamo considerare sensate queste parole. Certo,
sarebbe stato il caso che il senso del ridicolo restasse vivo alemno per
un altro po'...
Fonte
Il grassetto è la traslitterazione del nodo politico che ha soffocato la società italiana da un trentennio. La mancanza d'opposizione che prese vita con i governi d'unità nazionale negli anni di piombo e venne codificata da quella dirigenza PCI che traghettò la sinistra italiana nell'era del social liberismo.
Il risultato peggiore di questa mutazione indotta è l'estrema difficoltà se non l'incapacità totale delle classi sociali subalterne di prendere coscienza della propria condizione, organizzandosi e agendo di conseguenza.
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