Negli ultimi quattro anni i suicidi dovuti a motivazioni economiche sono
aumentati in Italia del 20-30%, al contrario restano piccoli i numeri
totali dei suicidi in paesi come il nostro. Lo afferma il direttore
dell'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, a
margine della presentazione del rapporto Osservasalute 2012.
I dati emergono dal Rapporto Osservasalute 2012,
presentato questa mattina all'Università Cattolica di Roma, secondo il
quale il consumo di farmaci contro la depressione è quadruplicato in
dieci anni, passando da 8,18 (dosi giornaliere ogni mille abitanti) del
2000 a 36,1 del 2011, complice anche la "facilità di utilizzo" di questo
tipo di medicinali, spesso prescritti anche "in caso di depressione
lieve". Altro dato 'osservato speciale' è il tasso dei suicidi, in
continuo aumento negli ultimi anni, che nel biennio 2008-2009 si é
attestato a 7,23 per 100.000 residenti dai 15 anni in su (nel 2009 se ne
sono registrati 3870 contro i 3.607 del 2006). Un dato che "può essere
un segno, oltre che di patologia psichiatrica, del crescente disagio
sociale", si legge nel Rapporto, e che "va monitorato con attenzione
anche al fine di prevedere un rafforzamento delle attività preventive e
della presa in carico sanitaria e sociale di soggetti a rischio".
L'incremento registrato osservato negli anni più recenti, osserva il
Rapporto, si deve pressoché esclusivamente a un aumento dei suicidi tra
gli uomini (in particolare tra i 25 e i 69 anni) per i quali il tasso è
passato da 11,70 (per 100.000) nel 2006 e nel 2007 a 11,90 (per 100.000)
nel 2008 e 12,20 (per 100.000) nel 2009. A togliersi la vita è un uomo
nel 77% dei casi (il tasso di mortalità è pari a 12,05 per 100.000 per
gli uomini e a 3,12 per le donne).
Fonte
La contabilità dei drammi fatta dalla Cattolica, sembra quasi un ossimoro.
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