Il livello della devastazione provocato dall'attuazione idiota di misure
di "austerità espansiva" è tale che ora anche la Ue è spaventata. E
promette un tardivo, timido e quindi inutile "allentamento".
La Commissione Ue apre alla possibilità di un minore rigore sui
conti pubblici: "Il rallentamento del consolidamento è possibile ora
grazie agli sforzi fatti dai Paesi in difficoltà, dall'impegno della Bce e
dalle politiche di bilancio credibili". Lo ha detto il commissario agli
affari economici Olli Rehn.
"Gli sforzi di consolidamento
devono tenere in considerazione le specificità dei Paesi, perciò la
dinamica dell'aggiustamento di bilancio sta cambiando", ha detto ancora
Rehn parlando a una conferenza in corso a Bruxelles. "C'é ora spazio di
manovra per sforzi meno aggressivi, cosa che non era possibile nel 2012
perché allora i Paesi dovevano ristabilire la credibilità e rendere
sostenibili i conti", ha spiegato Rehn.
I politici europei
devono prendere "misure decisive e durature per rafforzare le
prospettive del continente per la crescita ed evitare rischi di
stagnazione". Lo afferma il numero due del Fondo monetario
internazionale David Lipton in un discorso a Londra, sollecitando
ulteriori riforme "per mettere la crisi nello specchietto retrovisore".
Il vice direttore generale del Fondo, si legge in una nota, ha elogiato
"i passi importanti presi dall'Eurozona" per far fronte alla crisi e ha
sollecitato ulteriori riforme per permettere all'Europa di "mettere la
crisi nello specchietto retrovisore e ritornare definitivamente alla
crescita e alla creazione di posti di lavoro". L'Europa sta rimanendo
indietro rispetto agli Usa nella ripresa mondiale "a tre velocità" che è
guidata dai Paesi emergenti e in via di sviluppo, ha spiegato Lipton,
avvertendo che "il rischio di stagnazione non è remoto" in una
situazione di crescita debole, mercati frammentati, bilanci deboli e
riforme completate a metà.
Per evitare questa situazione, l'Europa ha bisogno
di mobilitarsi su numerosi fronti, ha affermato il numero due del Fmi,
spiegando che i Paesi dovranno impegnarsi in modo chiaro e specifico sul
consolidamento fiscale; mentre la Bce dovrebbe mantenere il suo
approccio molto accomodante. E anche un'azione sull'Unione bancaria sarà
essenziale per fronteggiare la frammentazione finanziaria, ha detto
Lipton, definendo la Vigilanza unica bancaria un "passo chiave". Lipton
si è detto comunque ottimista dal momento che "l'Europa è stata
ripetutamente all'altezza delle sfide su questioni difficili". Il Fmi
resta quindi fiducioso che continuerà ad attuare i propri impegni. (fin
qui fonte Ansa)
Pentimento tardivo, come si diceva in apertura.
Il livello della recessione e la distruzione del tessuto produttivo di
interi paesi (Grecia, Spagna, Portogallo, Italia) è tale che nemmeno una
ripresa in grande stile del "deficit spending" sarebbe probabilmente
sufficiente a rimettere in moto la "crescita". Questi asini ben vestiti,
invece, pensano soltanto ora ad allentare la stretta intorno al collo
di un sistema agonizzante.
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