Il pozzo fu turato 86 giorni dopo l’inizio dello sversamento, e cementato definitivamente solo il 19 settembre.
Fu il peggior disastro dell’industria petrolifera. Ma secondo Malcolm Coco si riversarono in mare più dei cinque milioni di barili di idrocarburi che rappresentano la stima ufficiale. Ha raccontato ad Al Jazeera (qui il breve articolo abbinato al video) che quando ha cominciato ad incendiare il petrolio – incendi grandi come isolati di una città – gli sembravano i più grandi fuochi mai visti al mondo, ma ogni giorno gli incendi diventavano più grandi.
Sempre nell’intervista ha spiegato che non gli fu dato alcun abbigliamento protettivo salvo una tuta. Respirava cioè fumi di petrolio e fumo di petrolio incendiato: ora ha problemi di salute.
Ancora: la Bp e la Guardia costiera (la Guardia costiera! non la società coinvolta nell’incidente) cercarono, riferisce, di convincerlo a non fotografare e a non filmare.
Del resto molto si parlò, a suo tempo, dei tentativi della Bp di minimizzare l’accaduto e di tenere il più possibile gli occhi del mondo e dei giornalisti lontani dal teatro della tragedia. Malcolm Coco conferma, affermando che il pubblico è stato accuratamente imbrogliato sulla gravità del disastro ambientale.
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