Arabia Saudita, Emirati Arabi e Bahrain contro il Qatar. Oggi le tre
petromonarchie, membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo, hanno
annunciato il ritiro dei propri ambasciatori da Doha, atto senza
precedenti che intacca seriamente l’alleanza dei sei Paesi del Golfo.
A monte, la decisione del Qatar di non implementare un
accordo sulla sicurezza comune, firmato tre mesi fa a Riyadh e volto in
particolare a legare le mani ai gruppi vicini ai Fratelli Musulmani,
a cui Doha è al contrario aperta simpatizzante. “Proteggere la
sicurezza e la stabilità”, questo l’obiettivo dichiarato da Bahrain,
Arabia Saudita e Emirati Arabi in un comunicato comune presentato per
spiegare la ragione di un simile atto di rottura.
“I tre Stati hanno deciso di prendere misure volte a proteggere la
loro sicurezza e la loro stabilità – si legge nel comunicato –
Stanno salvaguardando gli interessi degli Stati membri del Consiglio di
Cooperazione del Golfo, compreso il vicino Qatar”. “Il Qatar non ha
aderito ai principi di non-intervento negli affari interni degli altri
Stati – continua – e non ha interrotto il sostegno a chi minaccia la
sicurezza degli Stati del Consiglio”. Dietro, sta l’accusa mossa
al Qatar di finanziare segretamente gruppi islamisti legati alla
Fratellanza Musulmana all’interno dei Paesi confinanti.
Le prime crepe nel muro dell’alleanza del Golfo erano apparse già in
passato e si erano ripresentate all’inizio di febbraio quando gli
Emirati Arabi avevano convocato l’ambasciatore qatariora e inviato una
lettera di protesta in risposta al sostegno espresso dal religioso Yusuf
al-Qaradawi al movimento della Fratellanza Musulmana, bandita da Arabia
Saudita e Emirati Arabi. Al contrario Doha non ha mai fatto
mistero del sostegno finanziario garantito ai Fratelli Musulmani, a
partire dai milioni di dollari donati al regime di Hamas a Gaza e quelli
girati al deposto regime Morsi in Egitto. Pioggia di denaro a cui l’Arabia Saudita aveva risposto con un’ingente contro-donazione a favore del governo ad interim nato dopo il colpo di Stato militare al Cairo.
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