05/04/2015
Niscemi. In migliaia assediano il Muos. “E' abusivo, nocivo, strumento di guerra"
Niscemi. Intorno alle 15.30 è partito il corteo contro il Muos. Insieme si parte, insieme si torna. Migliaia di persone nel corteo. Presenti delegazioni dei No Tav e dei No Dal Molin. Insieme a loro le combattive mamme No Muos. Compaiono anche alcuni sindaci con le fasce tricolori e gli emblemi No Muos.
Determinati e pacifici i manifestanti sfilano verso il cancello 1 della base USA. Oltre le reti lo schieramento di polizia è enorme. Inizia la battitura delle reti. I giornali cominciano a titolare (e ad ammettere il successo della manifestazione): “in migliaia” a Niscemi.
Intorno alle 16,45 la testa del corteo giunge davanti all’ingresso della base. Alle 17,30 si è formata una catena umana intorno al lunghissimo perimetro della base. I manifestanti gridano: Siete circondati!
I No Muos intendono ricordare che il MUOS è abusivo e a chi ancora oggi su testate una volta autorevoli (vedi il Corriere della Sera) si ostina a parlare di difesa nazionale consigliano di leggere questo documento sulla classificazione della base NRTF secondo gli accordi del 1995 e del 2006. La vera minaccia alla sicurezza nazionale è l’esistenza di un’ingombrante installazione militare ad uso esclusivo di un Paese straniero (e per di più alleato) che non ripudia la guerra, ma che la pratica dal suolo italiano. E senza che l’Italia, non i No MUOS, con i suoi organi costituzionali vi si possa opporre.
Grazie per aver seguito la diretta, mentre è in corso l’accerchiamento con una catena umana intorno alla base. Una base ad USO USA (non Nato né a disposizione della Difesa Italiana) estesa trenta volte di più della Base americana di Sigonella (1.660.000 metri quadrati contro 58.000) e con un perimetro di una quindicina di chilometri.
Qui di seguito la nota diffusa dai legali del movimento No Muos a commento del sequestro dell'impianto ordinato dalla procura di Caltagirone:
Il sequestro del MUOS richiesto dalla Procura e disposto dal GIP di Caltagirone, dà atto di quanto stabilito dal TAR di Palermo il 13 febbraio scorso, e cioè che si tratta di un’installazione priva di autorizzazioni e pertanto illegittima ed abusiva. Ma nonostante la sentenza, nei giorni successivi, la US Navy ha proseguito i lavori e utilizzato le parabole. L’associazione antimafie Rita Atria, che aveva già presentato in passato due denunce penali presso la Procura di Caltagirone per abusivismo e mancanza di autorizzazioni, all’indomani della sentenza del TAR ha depositato anche un’istanza di sequestro, che oggi finalmente vediamo realizzato attraverso l’apposizione dei sigilli. Tutta la vicenda del MUOS, sin dal suo inizio, è stata caratterizzata dall’arroganza e dalla prepotenza del governo degli Stati Uniti, supportato da quello italiano. Infatti, il rigetto delle richieste di sospensiva avanzate dal Ministero della Difesa da parte del TAR di Palermo nel luglio del 2013, avrebbe dovuto cautelarmente imporre alla US Navy di fermare i lavori nell’attesa che si definissero i procedimenti pendenti. Invece gli statunitensi hanno accelerato i lavori per completarli e porci davanti un fatto compiuto dal quale pensavano non si potesse più tornare indietro. Ma si sbagliavano, e il sequestro di oggi è l’ennesimo segnale che quell’installazione non può e non deve entrare in funzione. Avverso la sentenza del TAR il Ministero della Difesa italiano ha presentato appello, la cui udienza per la richiesta di sospensiva si terrà il prossimo 15 aprile presso il CGA di Palermo. Come legali del coordinamento dei comitati proseguiremo nella battaglia giudiziaria fino alla fine, a fianco di tutti gli attivisti e i comitati NO MUOS, per difendere il diritto di tutti a vivere in un posto libero da inquinamento, devastazione e guerre.
I legali del coordinamento dei comitati NO MUOS
Fonte
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