Sembra che la Casa Bianca stia considerando con una certa attenzione il mondo dei supercomputer: il Presidente Obama ha infatti emesso un ordine esecutivo istituendo la National Strategic Computing Initiative, una strategia federale per assicurare il primato all'America nel campo degli high-performance computing.
Come spiegato nel post sul blog ufficiale della Casa Bianca, l'iniziativa ha l'obiettivo di promuovere la realizzazione e l'uso di supercomputer in ambito medico, di ricerca scientifica, nel settore spaziale e via discorrendo, sottolineando i benefici raggiungibili impiegando gli HPC. L'iniziativa porta avanti, inoltre, una nuova promessa: nei prossimi dieci anni il governo si impegna nella costruzione di un supercomputer di classe exascale, ovvero in grado di eseguire 1018 operazioni al secondo.
Gli osservatori attenti del panorama HPC avevano già previsto la possibilità che gli USA superassero la barriera dell'exaflop attorno al 2023: una possibilità ancor più concreta ora che il governo si è impegnato fattivamente su questo fronte, stanziando probabilmente qualche considerevole risorsa. Attualmente i più potenti supercomputer in sviluppo negli USA sono Summit e Sierra, costruiti da IBM per il Department of Energy e in grado di gestire 100 petaflop ciascuno una volta che verranno completati nel 2017.
Il superamento della barriera dell'exaflop è impresa ben più complessa che decuplicare un Summit o un Sierra. Senza rivoluzioni architetturali un supercomputer di questa potenza richiederebbe un'intera centrale elettrica per il suo funzionamento, rendendolo poco adatto per la scienza pubblica. La speranza è che negli anni a venire vengano sviluppate nuove architetture e nuovi sistemi software in grado di poter meglio gestire tutta quella potenza di calcolo.
Si legge nel blog della Casa Bianca: "Con un investimento strategico ora, possiamo prepararci per la crescente domanda di computazione e per le emergenti sfide tecnologiche, costruendo le fondamenta per una robusta leadership nei decenni a venire, e al contempo espandere il ruolo dell'high-performance computing di affrontare le pressanti sfide presenti in molti settori".
Evidentemente l'amministrazione Obama non ha gradito che nell'ultima TOP500 List gli USA, pur ben rappresentati in classifica, siano stati surclassati dal supercomputer cinese Tianhe-2, in grado di esprimere una potenza computazionale di oltre 33 petaflop, ovvero quasi il doppio dei 17,59 petaflop del secondo classificato, il supercomputer statunitense Titan.
Come spiegato nel post sul blog ufficiale della Casa Bianca, l'iniziativa ha l'obiettivo di promuovere la realizzazione e l'uso di supercomputer in ambito medico, di ricerca scientifica, nel settore spaziale e via discorrendo, sottolineando i benefici raggiungibili impiegando gli HPC. L'iniziativa porta avanti, inoltre, una nuova promessa: nei prossimi dieci anni il governo si impegna nella costruzione di un supercomputer di classe exascale, ovvero in grado di eseguire 1018 operazioni al secondo.
Gli osservatori attenti del panorama HPC avevano già previsto la possibilità che gli USA superassero la barriera dell'exaflop attorno al 2023: una possibilità ancor più concreta ora che il governo si è impegnato fattivamente su questo fronte, stanziando probabilmente qualche considerevole risorsa. Attualmente i più potenti supercomputer in sviluppo negli USA sono Summit e Sierra, costruiti da IBM per il Department of Energy e in grado di gestire 100 petaflop ciascuno una volta che verranno completati nel 2017.
Il superamento della barriera dell'exaflop è impresa ben più complessa che decuplicare un Summit o un Sierra. Senza rivoluzioni architetturali un supercomputer di questa potenza richiederebbe un'intera centrale elettrica per il suo funzionamento, rendendolo poco adatto per la scienza pubblica. La speranza è che negli anni a venire vengano sviluppate nuove architetture e nuovi sistemi software in grado di poter meglio gestire tutta quella potenza di calcolo.
Si legge nel blog della Casa Bianca: "Con un investimento strategico ora, possiamo prepararci per la crescente domanda di computazione e per le emergenti sfide tecnologiche, costruendo le fondamenta per una robusta leadership nei decenni a venire, e al contempo espandere il ruolo dell'high-performance computing di affrontare le pressanti sfide presenti in molti settori".
Evidentemente l'amministrazione Obama non ha gradito che nell'ultima TOP500 List gli USA, pur ben rappresentati in classifica, siano stati surclassati dal supercomputer cinese Tianhe-2, in grado di esprimere una potenza computazionale di oltre 33 petaflop, ovvero quasi il doppio dei 17,59 petaflop del secondo classificato, il supercomputer statunitense Titan.
La notizia non fa riflettere sul fatto che la strada "indicata" da Obama ha prima di tutto una valenza geostrategica, in un'epoca in cui l'impero americano in declino sente il fiato (cinese) sul collo anche in un settore in cui le corporation statunitensi pensavano di mantenere all'infinito il primato, quello tecnologico e informatico in particolare.
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