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25/07/2015

Jobs act, incentivi per licenziare e riassumere

La (bassa) qualità di un mondo "imprenditoriale" e di un governo inventato per compiacerlo si vede da certi dettagli. Che poi sono un'intera politica, con niente altro intorno. Che poi, come spesso accade, molto giri intorno a forme societarie cooperative, naturalmente di comodo, è un ulteriore dettaglio che rivela la "collaborazione speciale" tra un ceto politico appena uscito dai consigli di amministrazione delle società a più bassa capitalizzazione e massima insofferenza per le tutele dei lavoratori. Insomma, il giro Coop...

La denuncia viene addirittura dalla Cgil e quasi ovviamente dall'Emilia Romagna, con immediato "contagio" nel Veneto leghista. Il meccanismo della truffa è non molto contorto e "perfettamente legale", perché la pratica del licenziamento-contratto a termine-riassunzione a tempo indeterminato, per di più relativo a una appalto di "esternalizzazione" di un'attività assolutamente interna come la "gestione magazzino", segue passo passo la lettera del Jobs Act.

Perché lo fanno? Perché così non pagano contributi per tre anni (li versiamo direttamente noi, contribuenti normali, al posto delle aziende). Nel caso specifico denunciato e che ha portato al seguente articolo de Il Fatto Quotidiano, c'è un guadagno aziendale che sfiora il milione  mezzo di euro.

Bel regalo, signor Renzi e mr. Poletti! In questo modo certamente l'economia andrà come un treno (dal punto di vista produttivo non cambia assolutamente nulla), l'occupazione crescerà moltissimo (anche qui: nemmeno un posto di lavoro in più nella realtà, ma un bel segno "più" per le statistiche pubblicate da mr. Poletti a beneficio del "governo del fare"), e i conti previdenziali (Inps) e quelli pubblici (la fiscalità generale che deve supplire al "risparmio" aziendale) potranno peggiorare tranquillamente.


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